Vittoria e il flash mob contro “l’ingiustizia giudiziaria”. Per Alessio e Simone

Un flash mob silenzioso in piazza San Giovanni a Vittoria. Un flash mob carico di rabbia ma anche di speranza. Gli adulti in maglia nera, in segno di protesta e rabbia, appunto. Ma i bambini erano in maglia bianca, in segno di speranza.

E così Vittoria, nella sua rappresentanza cittadina, nelle sue istituzioni, la Vittoria onesta e che chiede giustizia, si è stretta ancora una volta attorno alla famiglia D’Antonio, ai mai dimenticati Alessio e Simone, ai loro genitori, alle loro famiglie, agli amici.

Contro le “ingiustizie giudiziarie”, contro una giustizia che troppo presto ha inviato ai domiciliari l’uomo alla guida del suv che quella notte falcidiò gli incolpevoli Alessio e Simone, rei di essere soltanto davanti al gradino di casa. Contro una sentenza definita a furor di popolo troppo leggera: nove anni per aver ucciso due bambini. E nonostante questa “leggerezza”, Saro Greco adesso lascia pure il carcere.

“L’assassino dei nostri figli non può essere agli arresti domiciliari e non possiamo vivere nello stesso
paese”, dicono le mamme di Alessio e Simone e aggiungono: “Noi abbiamo subito una vera ingiustizia”. Ed è vero.

“AAA cercasi giustizia smarrita per Alessio e Simone”, recitano i cartelli della gente.

E sullo sfondo, l’amarezza per quella passerella politica nel giorno dei funerali che non ha portato a nulla: quante promesse fatte allora: doveva esserci una legge che avrebbe dovuto portare il nome di Alessio e Simone, proprio per aggravare le pene dell’omicidio stradale. Invece, il giorno della festa della Repubblica, il 2 giugno 2022, i genitori hanno ricevuto questa notizia: il colpevole della morte dei loro figli, torna a casa.

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