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Vittoria, catturato il latitante Stracquadaini: considerato elemento di spicco della “stidda”, nel covo anche armi. VIDEO
15 Ott 2025 10:45
Gianfranco Stracquadaini è stato arrestato all’alba di oggi a Comiso; era latitante dallo scorso aprile e ricercato in relazione al tentato omicidio di Roberto Di Martino, avvenuto a Vittoria il 25 aprile 2024. Stracquadaini sarebbe stato arrestato in un appartamento del centro storico di Comiso. Nel covo, il latitante era armato; infatti, nel corso della perquisizione effettuata all’interno dell’immobile, sono state rinvenute due pistole semiautomatiche calibro 7,65, illegalmente detenute e complete del relativo munizionamento, una carta di identità falsa rilasciata dal Comune di Comiso e la somma di 6.500 euro in banconote di vario taglio. Indagini ancora in corso per ricostruire la rete dei fiancheggiatori.
L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile di Ragusa insieme con la squadra investigativa del Commissariato di Vittoria, e il Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.
Secondo gli investigatori, il tentato omicidio di Di Martino rappresentava un tassello di un piano criminale più ampio, finalizzato a eliminare fisicamente i collaboratori di giustizia presenti a Vittoria. Obiettivo, fare piazza pulita e riconquistare il controllo mafioso su affari illeciti, racket e attività economiche della zona.
A pochi giorni dal delitto, erano già finiti in carcere Biagio Cannizzo (51 anni) e Raffaele Giunta (62 anni), accusati di associazione mafiosa e tentato omicidio, e Alessandro Pardo (48 anni), per associazione mafiosa.
Ma mancava all’appello proprio Stracquadaini, considerato uno dei protagonisti della riorganizzazione della stidda a Vittoria.
Le indagini, all’epoca avevano tracciato un quadro “particolarmente grave e allarmante”.
Nel corso delle perquisizioni che erano seguite al tentato omicidio, erano state rinvenute armi da guerra e documenti che delineavano un piano di controllo totale sugli affari illeciti nel territorio, con estorsioni a imprenditori e commercianti per consolidare il potere della consorteria.
Il fermo di Stracquadaini chiude ora un cerchio investigativo complesso e rappresenta, secondo gli inquirenti, “un colpo durissimo alla struttura operativa della stidda” nella provincia di Ragusa.
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