È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
VITE SPEZZATE DALLA DROGA
16 Feb 2014 19:43
Whitney Huoston, Amy Winehouse, Macaulay Culkin (l’attore del film “Mamma ho perso l’aereo”), Mia Martini, Jimi Hendrix, Marco Pantani, sono solo alcuni dei personaggi famosi appartenenti al mondo dello spettacolo e dello sport che si sono spenti a causa della droga. Per aprire questo articolo parto da loro perché le loro morti hanno avuto una grossa risonanza, hanno coinvolto l’opinione pubblica in modo massivo proprio per la loro notorietà, ma come loro ogni anno nel mondo sono milioni le persone che muoiono per droga, persone per lo più giovani che chiudono tristemente con l’esistenza.
Quando queste circostanze riguardano personaggi noti, in TV e nei giornali risuonano le storie tristi e piene di dolore che le hanno coinvolte, mentre scorrono le immagini che li mostrano nello stato pietoso in cui la droga li ha ridotti. Si pensi alle foto mostrate su Whitney Huoston, che da splendida figura quale era si è ridotta ad avere le sembianze di un’anziana signora o ancora alle foto di Amy Winehouse anche lei con il volto deturpato dagli effetti distruttivi di quel terribile veleno che costringeva il suo cervello ad assorbire. Si pensi a storie cariche di dolore come quella di Mia Martini in cui la droga diviene il mezzo con cui dare un taglio alla vita. Lo stesso dramma accompagna le vite anonime di tanti giovani.
Scrivo questo articolo per rivolgermi a chi la droga la conosce perché la usa. Lo scrivo per ricordargli che di droga si muore; che le droghe leggere non sono innocue, che spesso sono il passaggio che precede quelle pesanti. Lo scrivo per ricordare che c’è anche chi è uscito dal tunnel della droga. Lo scrivo per chi vive, con dolore e disperazione, accanto a chi fa uso di droga. Uscire dalla droga non è facile, ma è possibile se lo si vuole e se ci si affida al percorso di una comunità terapeutica per tossicodipendenti. Quando la strada che conduce alla gioia è stata smarrita, bisogna fare di tutto per ritrovarla e se da soli non si riesce occorre farsi aiutare.
Piccola postilla per i genitori: in diverse occasioni mi è capitato che si rivolgessero a me genitori con figli adolescenti che facevano uso di droghe leggere. Su questo voglio precisare che, se l’esperienza dello spinello è sporadica non c’è da preoccuparsi, se invece si tratta di un uso assiduo, accompagnato da un atteggiamento generale del ragazzo fatto di apatia; mancato interesse per qualsiasi impegno lavorativo o di studio; ritmi quotidiani, tra cui il sonno e i pasti, sregolati; scarsa cura per l’igiene; tendenza a commettere furti per procurarsi i soldi per la droga; allora è assolutamente necessario intervenire. Siamo di fronte a una condizione di disagio psicologico che si manifesta con i comportamenti descritti e con l’uso di sostanze stupefacenti. Il ragazzo potrà abbandonare l’uso degli stupefacenti solo se uscirà del disagio interiore che lo tormenta.
Dott.ssa Sabrina D’Amanti psicologa e psicoterapeuta
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Studio di psicoterapia a Vittoria e Ragusa
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