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Vicino fracassone: dalla radio al megafono: il “dj pensionato” che tiene sveglio il quartiere
01 Nov 2025 12:13
Per quei condomini che abitano il palazzo di via dei Miracoli e nelle palazzine adiacenti la vita è diventata impossibile. Non c’è più “pace” nell’immobile che si affaccia da lontano anche su viale 1° Maggio e che qualche decennio fa è stata edificata ai piedi della collina Imbastita quasi lontana dal rumoroso viale 1° Maggio. Il protagonista di una vita fatta di situazioni borderline è un ottantaseienne. E’ lui che giorno e notte si rende protagonista di schiamazzi usando anche la radio ed apparecchiature sonore. Per questo anziano la vita scorre fra musica ad alto volume e fra emissioni rumorose che non hanno limiti di tempo. Come se in via dei Miracoli le regole del vivere civile sono un sovrappiù.
Troupe di Canale 5 è arrivata a Scicli per attenzionare il caso.
Per l’anziano tutto è normale: non disturba, non rende la vita impossibile ai condomini ed ai vicini di casa, non và oltre lo scorrere della quotidianità. Ma non è così per le famiglie che abitano nel palazzo: la vita è diventata un inferno, non ci sono momenti di riposo, non c’è sicurezza fra le mure di quel condominio. L’ottantenne, sciclitano di origine, è un abitante di rientro; è rientrato da Firenze, dove ha abitato per tanto tempo, ed ha messo radici nella palazzina di via dei Miracoli. Con un particolare di non poco conto, quello di disturbare i residenti. La questione è stata posta ai carabinieri della locale Tenenza, al sindaco Mario Marino, alla Polizia Locale. Al momento solo fiumi di inchiostro per relazionare su quanto accade nel condominio. Si chiede ad alta voce l’intervento dei servizi sociali per riuscire a chiudere il cerchio e fermare questa azione di disturbo della quiete pubblica. Al momento due fronti: le vittime che sono i residenti del palazzo ed il protagonista numero uno, l’anziano che rende impossibile la vita giorno e notte. Quasi un braccio di ferro con l’intento di portare all’esasperazione gli abitanti. E c’è già chi ha paura che il fenomeno si possa propagare in altri luoghi della città.
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