VICENDA CASE POPOLARI. EMERGENZA SOCIALE

Dopo tanti anni la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari a Vittoria diventerà definitiva, ma la situazione di emergenza sociale nelle case popolari e soprattutto a Fanello continua. Nel mirino restano gli assegnatari morosi. Il piano di rientro proposto dallo IACP è uguale per tutti, anche per quelle famiglie senza reddito, di anziani con pensioni al minimo e di disoccupati che a stento giungono alla fine del mese. La formula proposta dallo Iacp è un anticipo della somma di mora (20% dell’intera somma) e una rateizzazione in 72 mesi della rimanenza. Nessuna elasticità. Se non te lo puoi permettere c’è la soluzione: lo sfratto.

In un percorso di aumento pauroso di disagio sociale causato dalla crisi e di nuove povertà assistiamo all’indifferenza delle Istituzioni. In questo clima si assiste all’invasione nei quartieri popolari di “sciami” di futuri candidati di centro – destra con in testa l’on. Incardona rappresentanti di quegli stessi partiti responsabili dell’attuale stato di cose. Più che chiedere i voti e lanciare improbabili promesse l’unica cosa che dovrebbero fare è chiedere scusa ai tanti cittadini.

Allo IACP Ragusa trasformato per l’occasione in agenzia immobiliare, regna la calma. Al Presidente Cultrera e al C.d.A che ricordiamo non essere vincitori di concorso ma NOMINATI dalla politica politicante chiediamo di rivedere il piano di rientro utilizzando lo strumento della sanatoria che in Italia si è sempre e solo utilizzato per i ricchi. Si facciano i dovuti accertamenti, ma chi è privo di reddito o vive in condizioni d’indigenza non può essere sfrattato.

Al Comune di Vittoria invece chiediamo di organizzare una festa in meno e con i soldi risparmiati intervenire con misure similari a quelle attuate da altri Comuni della nostra provincia, ultimo quello di Modica. La nostra proposta è quella di istituire un fondo a garanzia per le fasce più deboli e in difficoltà. Si deve uscire dal disagio e dall’emergenza. Occorrono misure concrete. Noi continueremo a batterci per questo. (r.v.)

 

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