È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UNO SCANDALO ITALIANO. LA STORIA DI COSIMO CRISTINA, IL PRIMO GIORNALISTA ‘SUICIDATO’ DA COSA NOSTRA”
25 Mag 2012 09:48
Nel giorno dei funerali di Stato del sindacalista Placido Rizzotto, ucciso dai corleonesi di Luciano Liggio nel 1948.., celebrati a Corleone alla presenza del Presidente Napolitano, Vittoria continua il suo percorso di legalità con un monologo teatrale “Uno scandalo italiano. La storia di Cosimo Cristina, il primo giornalista ‘suicidato’ da Cosa Nostra” di e con Luciano Mirone, giornalista siciliano autore del libro “Gli insabbiati”, storia degli otto “giornalisti siciliani uccisi dalla mafia e sepolti dall’indifferenza”consumate nella Sicilia degli intrighi e degli accordi segreti tra Stato e antistato. Si tratta di Cosimo Cristina, Giovanni Spampinato, Giuseppe Impastato, Mauro de Mauro, Beppe Alfano, Mauro Rostagno, Mario Francese, Giuseppe Fava.
Il monologo su Cosimo Cristina, scritto nel 2011, è un atto di giustizia che restituisce alla figura di un giornalista coraggioso la centralità che merita sottraendolo così all’oblio cui la mafia e le connivenze politiche l’avevano condannato. Un eroe del nostro tempo, certamente, perché non è certo facile a 25 anni fare scelte radicali con la consapevolezza di mettere una seria ipoteca sulla propria vita. Il lavoro di Mirone rivela sin dalle prime battute il carattere del giornalismo d’inchiesta, un’indagine incalzante dalla quale emergono “distrazioni, dimenticanze, omissioni, reticenze, depistaggi che hanno “insabbiato” la memoria e la coscienza di questo Paese… terra dei delitti impuniti, della memoria corta, della giustizia dimezzata.”
Un’indagine avvincente, condotta attraverso le cronache del tempo nello stile asciutto, giornalistico appunto, che ricorda il Carlo Lucarelli di Blu Notte, che avvince nel racconto un uditorio che applaude ad un lavoro che si mostra “come sfida coraggiosa alla cultura del silenzio”. Con le musiche di Giuseppe De Luca e le immagini di Francesco Mirone, il monologo interpretato dallo stesso autore è stato presentato in prima nazionale il 2 maggio 2011 presso l’auditorium della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, in occasione della Giornata Mondiale in Ricordo dei Giornalisti Uccisi promosso dall’Ordine nazionale dei giornalisti, dalla Federazione nazionale della stampa, dall’associazione stampa romana, da Libera Informazione, da Articolo 21 e da Ossigeno per l’informazione. Un lavoro encomiabile che dovrebbe essere destinato alle scuole e avere i giovani come pubblico d’elezione.
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