Un’associazione di volontariato per i bisogni degli ultimi: la “Madre Teresa onlus” di Comiso

I bassi di un edificio Iacp nel quartiere Santi Apostoli. Qui ha sede l’associazione “Madre Teresa onlus” fondata 14 anni fa da un gruppo di volontari.

È un cuore pulsante in un quartiere della periferia cittadina. Punto di riferimento per chi vive situazioni di necessità e di bisogno. Qui si rivolgono in tanti per chiedere e ottenere aiuti per il sostentamento quotidiano. Qui si distribuiscono cibo, vestiario, talvolta anche coperte e lenzuola.

Alla vigilia di Natale la sede dell’associazione (un locale che in passato ha ospitato, per tanti anni, la sede provvisoria della parrocchia Santi Apostoli) pullula di gente. Ad accoglierli c’è il presidente, Giuseppe Bertino. Ci sono tanti volontari e, tra questi, Biagio Ravalli.

Dietro una tenda ci sono scatoli e imballi con merce alimentare: provengono dal Banco delle Opere di Carità, con cui si è stilata una convenzione. “Il resto – spiega Biagio Ravalli – arriva dalle donazioni dei privati: quotidianamente, la Ergon e Le Dune ci donano la merce a breve scadenza, che deve essere eliminata dai banchi dei supermercati, ma che si può consumare nell’arco di pochi giorni. Noi la distribuiamo a chi più ha bisogno. In questi giorni che precedono il Natale, abbiamo ricevuto altri aiuti straordinari: da Biagio Lisa e dagli amici dell’’Associazione Familiari Vittime della Strada, da Giuseppe Di Pietro, dall’onorevole Giorgio Assenza.  La ditta di Autostrasporti Baglieri ci dà una grande mano. Nei loro magazzini conserviamo parte della merce che arriva e loro provvedono via via al trasporto nella nostra piccola sede. Biagio Baglieri non c’è più, ma il suo esempio e la sua disponibilità sono rimasti nell’azienda”.

Giuseppe Bertino vive ormai in simbiosi con l’associazione. Quotidianamente, nelle prime ore del pomeriggio, la porta della sede viene aperta e tanti bisognosi arrivano per chiedere o prelevare quanto è stato loro destinato. “Facciamo il possibile – spiega Bertino – non abbiamo aiuti pubblici. Facciamo tutto da soli con il nostro impegno quotidiano, paghiamo l’affitto e le spese. Ma sappiamo di essere una realtà importante per i bisogni di chi non ha nulla. I poveri sono aumentati. Oggi l’associazione assiste più di 500 persone. E la maggior parte sono italiani. C’è anche una percentuale consistente di stranieri”.

Si chiude la porta prima del Natale. Grazie a questi volontari alcune famiglie lo trascorrono un po’ più serenamente. 

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