Cgia: Ragusa ha 10mila occupati in più rispetto al 2019

L’Ufficio studi della CGIA ha fornito un quadro dettagliato sul mercato del lavoro italiano, evidenziando alcuni punti positivi ma anche le criticità ancora presenti.

Da un lato, si registra un momento particolarmente positivo con un record storico di occupati, un aumento dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato e un incremento del personale altamente qualificato. Nel 2023, il numero degli occupati in Italia ha raggiunto i 23,6 milioni di unità, con un aumento di 471 mila rispetto al periodo pre-Covid. Il Mezzogiorno ha registrato l’incremento percentuale più elevato del Paese (+3,5%).

I CONTRATTI

Inoltre, l’incidenza dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato è aumentata, raggiungendo l’84% dei lavoratori dipendenti nel 2023. Questo dato è in crescita rispetto al periodo pre-pandemico, con un aumento di 742 mila unità (+5%).

Anche il numero di lavoratori altamente specializzati/qualificati è aumentato del 5,8% nell’ultimo anno, con una significativa incidenza del 96,5% dei nuovi posti di lavoro creati nel 2023. Tuttavia, rispetto al 2019, la variazione è stata più contenuta (+2,3%).

Nonostante questi risultati positivi, ci sono ancora delle criticità da affrontare. L’Italia si colloca al fanalino di coda tra i Paesi dell’Area dell’Euro per quanto riguarda il tasso di occupazione, con solo il 61,5% della popolazione occupata. Inoltre, si registra una contrazione del numero di lavoratori autonomi, nonostante un leggero segnale di ripresa nell’ultimo anno.

I DATI DEL MEZZOGIORNO

A livello territoriale, le regioni del Mezzogiorno hanno registrato gli incrementi occupazionali più significativi, con la Puglia in testa con un aumento del 6,3%. Tuttavia, alcune province del Sud hanno visto una contrazione occupazionale, evidenziando una disparità interna.

Nello specifico, a livello provinciale è Lecce con il + 16,5 per cento (+36.500 unità) ad aver conseguito l’incremento percentuale più significativo del Paese rispetto al periodo pre-pandemico. Seguono Benevento con il +12,4 per cento (+10 mila unità), Enna con il +11,2 per cento (+4.800 unità), Frosinone con il +10,9 per cento (+16.600 unità) e Ragusa con il +9,4 per cento (+10 mila unità)

In conclusione, sebbene vi siano segnali positivi di miglioramento nel mercato del lavoro italiano, rimangono ancora sfide da affrontare per ridurre il tasso di disoccupazione e migliorare la qualità del lavoro in tutto il Paese.

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