Una pallavolista afgana decapitata dai talebani perchè giocava senza hijab

Una giocatrice della nazionale giovanile di pallavolo dell’Afghanistan, Mahjubin Hakimi, sarebbe stata uccisa brutalmente dai talebani a Kabul. «L’hanno decapitata» titola l’Independent Persian. La notizia è stata confermata al Corriere da Mauro Berruto, l’ex c.t. della nazionale di volley e oggi responsabile sport del Pd che dopo la presa di Kabul si era speso per portare in Italia decine di atlete afghane.

Mahjubin Hakimi lavorava come poliziotta. Giocava per la squadra comunale della capitale afghana, il Kabul Municipality Volleyball Club, e nella nazionale giovanile del Paese.

Poche settimane dopo la caduta di Kabul, con il divieto di praticare sport alle donne (il vicepresidente della «Commissione culturale» Ahmadullah Wasiq ha spiegato che «non è necessario per donne fare attività sportiva, in particolare in pubblico»), molte sportive afghane avevano tentato la fuga all’estero. Tutte le altre erano state costrette a nascondersi. Alcune, come le calciatrici di Herat, erano riuscite ad arrivare in Italia. Con una fuga drammatica Zakia Khudadadi, era riuscita ad arrivare a Tokyo diventando la prima atleta afghana a competere alle Paralimpiadi.

Fonte: corriere della sera

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