Una mobilità sostenibile per la provincia iblea. Ecco le proposte di Italia in Comune

L’Unione Europea ha fissato al 2030 i propri obiettivi strategici di riduzione delle emissioni di CO2 (-40% rispetto al 1990) e ogni Paese dovrà approvare nel 2019 un Piano per l’energia e il clima in grado di realizzare questo obiettivo con politiche coerenti nei diversi settori, a partire da quello dei trasporti. E’ in questo scenario temporale che occorre porre lo sviluppo del trasporto ferroviario soprattutto nel sud-est della Sicilia dove tutte le promesse fatte negli ultimi venti anni sono rimaste sulla carta . Le ferrovie portano vantaggi non solo ambientali, come il minore inquinamento, ma in generale di qualità della vita e attrattività delle nostre città e dei territori, di lavoro e si generano vantaggi per le famiglie, perché permetterebbe di avere finalmente una alternativa più economica e sostenibile al trasporto su gomma, con riduzione della spesa per i trasporti (stimabile in alcune migliaia di Euro all’anno).

Tante questioni e problemi di cui si discute – dall’inquinamento delle città agli obiettivi internazionali sul clima, dall’innovazione alla vivibilità, fino al turismo – si riescono in questo modo a comprendere nella loro concreta dimensione e inestricabile intreccio. La sfida sta oggi nel dare forza a progetti e idee capaci di migliorare la mobilità perché in questo modo si possono creare rilevanti vantaggi generali di tipo ambientale e vivibilità delle città e dunque di rilancio economico della provincia di Ragusa . “ Innanzi tutto bisogna finanziare il progetto per l’elettrificazione, riqualificazione e potenziamento della linea Siracusa-Ragusa-Gela – propone Flavio Brafa presidente della sezione Italiaincomune di Ragusa – che prevedeva, nel 2005, 6 anni di lavori e 183 milioni di euro di investimenti iniziali, 235 milioni di euro incluso il nuovo materiale rotabile.” Secondo il progetto, a regime il tempo di percorrenza complessiva dei treni viaggiatori dimezzerebbe contro le attuali tre ore. Peccato che non si abbiano piu’ notizie di quel progetto ne’ tantomeno della sua applicazione. Così come gli investimenti anche solo su tecnologia e nuovi treni con i quali si possono ridurre fino a 25 minuti i tempi di percorrenza tra Siracusa-Gela.

Con un’aumento della frequenza dei treni tra Vittoria e Ispica potrebbe nascere  così una metropolitana provinciale che sposti su ferrovia tutto quel traffico di pendolari che soffoca i principali centri della provincia. “ Ma è sull’aeroporto di Comiso che va fatto l’investimento più importante,  – prosegue Claudio Conti coordinatore della sezione Italiaincomune di Ragusa  – collegandolo sì con la stazione di Comiso e quindi con Ragusa e Gela , ma soprattutto con l’aeroporto di Catania, attraverso la costruzione di una nuova tratta ferroviaria tra Comiso-aeroporto e Vizzini  che inserendosi sulla Gela-Catania possa portare comodamente i passeggeri da un aeroporto all’altro con un servizio comodo, puntuale e competitivo nei confronti dell’auto. Una linea che permetta di raggiungere Catania in 90 minuti utilizzabile anche per il normale servizio passeggeri ”. Così si viene incontro a tutti coloro che giustamente invocano nuove infrastrutture per il definitivo decollo dell’aeroporto di Comiso. D’altra parte mentre l’UE non vuol più finanziare nuove autostrade in Sicilia, come dimostra il caso della Siracusa-Gela , il progetto Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, che si inserisce nelle priorità della Commissione europea in materia di rete transeuropea dei trasporti,. prevede invece entro il 2030 l’elettrificazione completa e velocità minima di 100 km/h su tutte le linee ferroviarie, collegamenti con reti ferroviarie di tutti gli aeroporti e connessione dei porti, come quello di Pozzallo, con ferrovie.

“Il governo italiano e quello regionale comincino a fare la loro parte  – conclude Giuseppe Dimartino del direttivo della sezione Italiaincomune di Ragusa  – inserendo la tratta aeroporto Comiso – Vizzini tra le priorità di mobilità regionale, e tirino fuori dai cassetti, finanziandolo immediatamente anche con i soldi del TAV Torino Lione , il progetto di elettrificazione e potenziamento della linea Siracusa-Ragusa-Gela già previsto da RFI nel 2005 “.

In Italia quando si parla di incompiute ci si concentra sempre sulle grandi opere come il TAV, senza guardare a quelle più urgenti, come la linea ferroviaria Siracusa-Gela, che sono proprio dove c’e’ la domanda di trasporto nel nostro Paese. Dietro le prime ci sono di solito general contractors e grandi imprese, forti interessi in gioco e quindi si prendono tutto lo spazio di attenzione mediatica e politica, dietro le seconde i viaggi e la qualità della vita di milioni di persone che ogni giorno si spostano per ragioni di lavoro o di studio. Realizzare una rete ferroviaria da paese civile in Sicilia porterebbe più posti di lavoro del TAV in una regione che ha bisogno di investimenti e lavoro.

 

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