UNA GIORNATA DI STUDIO NON RITUALE

Anche l’Archivio degli Iblei ha voluto collaborare alla giornata di studio dedicata al movimento NON SI PARTE! a 70 anni dai fatti che coinvolsero tutti i comuni del ragusano in modi e con protagonisti diversi. L’iniziativa, promossa dal Comune di Ragusa con il patrocinio dell’Università di Catania e  fortemente sostenuta dall’Associazione Sicilia Punto L.,  si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 5 gennaio 2015 a Ragusa Ibla  presso l’Auditorium S. Vincenzo Ferreri con inizio alle ore 15.  “Se l’occasione è quella di un anniversario il confronto  auspicato non intende  in alcun modo essere rituale” spiega Chiara Ottaviano .  “E’ stato per lungo tempo difficile raccontare quella pagina di storia, che coinvolse ampissimi strati della nostra popolazione, proprio perché appariva non in sintonia  con la  battaglia in corso nel Nord del Paese, dove ancora infuriava la guerra, che ebbe come esito positivo  la sconfitta del fascismo e la nascita dell’Italia democratica. Personalmente non credo affatto in una ‘storia locale’ più vera da contrapporre a una cosiddetta ‘storia ufficiale’. Comprendere il passato vuol dire accettare la sua complessità, non accontentarsi di slogan né di scorciatoie, saper ‘leggere’ la storia personale o quella della propria famiglia come anche della comunità a cui si appartiene all’interno dei contesti più ampi in cui essa si è svolta. Anche se non sempre questo è chiaro alla coscienza di chi a quegli eventi ha partecipato. Una seria riflessione sul passato capace di coinvolgere la più ampia comunità è necessaria per uscire dall’autoreferenzialità e dalla chiusura in cui spesso finiamo per imbalsamare le opinioni su ieri e su oggi ”.
Le proteste violente del dicembre 1944 e le successive sommosse sanguinose del gennaio 1945 furono scatenate dall’arrivo delle cartoline precetto che richiamavano alle armi i giovani per combattere nel ricostruito esercito italiano accanto alle Forze Alleate. Quelle cartoline, così è stato detto, fecero da detonatore all’esplosione delle rivolte in una situazione già incandescente. Nei mesi precedenti, infatti, numerosi erano stati i  movimenti di protesta, capeggiati da donne e studenti,  per l’esiguità del pane, il ritardo nei sussidi, il venir meno dell’erogazione dell’energia elettrica, l’obbligo del conferimento del grano all’ammasso. Nelle sommosse del dicembre ‘44 e del gennaio ‘45 le forze politiche locali,  più o meno organizzate, svolsero ruoli differenti. Mentre separatisti e fascisti cercarono di cavalcare il movimento, comunisti e socialisti favorevoli al “Si parte”  si opposero con maggiore o minore determinazione nei diversi paesi. Su  “Corrispondenza repubblicana”, organo ufficiale della RSI,  Mussolini commentò i disordini come un’inequivocabile scelta di campo dei siciliani a suo favore.  Un’opinione difficile da convalidare se si vedono più da vicino molti dei protagonisti di quella rivolta che ebbe, come si è detto, le donne in prima fila. A Maria Occhipinti, la donna allora comunista poi anarchica che a Ragusa fu a capo del movimento,  diventata nel corso del tempo il simbolo di un popolo che non china la testa ed è capace di ribellarsi sono stati dedicati libri importanti e di recente anche il bel documentario di Luca Scivoletto.
All’incontro parteciperanno docenti universitari, cultori di storia in ambito locale, storici del movimento operaio e anarchico. Saranno proiettate interviste in video raccolte dal filmmaker Giuseppe Firrincieli.  Alle ore 21,30 la giornata sarà conclusa dal recital dell’attrice Loredana Cannata che leggerà brani tratti dagli scritti di Maria Occhipinti.
I lavori si apriranno alle ore 15 e la chiusura è prevista per le ore 20. Fra gli interventi: Uccio Barone, Rosario Mangiameli e Giancarlo Poidomani dell’Università di Catania, Nunzio Lauretta dell’Università di Palermo, Natale Musumarra e Pippo Gurrieri dell’Associazione culturale Sicilia Punto L., Giuseppe Cultrera per Chiaramonte, Giovanni Di Natale per Monterosso, Marcella Burderi per la Fondazione Grimaldi di Modica.  Coordinano i lavori per la prima sessione Laura Barone e per la seconda Chiara Ottaviano.

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