Un nuovo capitolo nello sviluppo del SudEst siciliano. Il turismo naturalistico

Offuscato dal richiamo culturale di questo territorio con i suoi siti Unesco del Val di Noto, il turismo naturalistico sarebbe il valore aggiunto per questa parte dell’isola. Turismo naturalistico che trova nei pantani Cuba e Longarini, a pochi chilometri dalla spiaggia di Santa Maria del Focallo in territorio di Ispica, i principali vettori per promuovere la zona del sud-est della Sicilia come sito di grande interesse naturalistico. E’ qui che si incontra un ecosistema importante con una fauna dalla spiccata tipicità. Nella zona dei pantani Longarini e Cuba si trovano numerose specie di animali: dagli aironi, alle morette tabaccate, ai fenicotteri rosa. Fra insetti ed uccelli sono stati censiti circa 250 esemplari. In questi giorni la presenza di fenicotteri sulla costa iblea fa pensare che qualche esemplare abbia perso la “strada” e, forse stanco, si sia fermato. E’ stato oggetto di curiosità ma anche e soprattutto di speranza verso una nuova svolta del turismo nell’isola. Da 30 anni si attende l’istituzione della Riserva naturale orientata dei Pantani della Sicilia.

Fondamentali gli studi per il mantenimento, nelle aree dei pantani, dei livelli di costante umidità.

Anziché portarli in essiccamento, stato che raggiungono allorquando non si registrano piogge sul territorio, sarebbe importante garantire la regimentazione delle acque per permettere di tenere i pantani in costante umidità. Questo processo permetterebbe di sicuro una sosta nidificante dei fenicotteri anziché soltanto, come accade oggi, una sosta di passaggio. Lo studio del territorio è anche questo. Una struttura valida e ben organizzata potrebbe studiare questi fenomeni per fare sviluppare un interesse concreto sulla bellezza, sulla qualità di certi fenomeni e di certe aree. Oggi è necessario che ci sia un impegno massimo, a tutti i livelli, per la tutela della fauna selvatica come prevede la legge.

Verso l’area dei pantani Longarini e Cuba da qualche anno è grande l’attenzione di soggetti che lavorano in progetti di salvaguardia ambientale.

E’ attiva la Fondazione tedesca “Stiftung Pro Artenvielfalt”, la Fondazione Pro Biodiversità Spa, impegnata nella raccolta di fondi da destinare all’acquisto di zone naturalistiche importanti per la biodiversità. Nel 2013 ha avviato il progetto “Cuba e Longarini”, con l’acquisto di queste aree lacustre grazie al sostegno finanziario di circa 30.000 cittadini tedeschi, assieme ad un gruppo di volontari e di naturalisti siciliani. Un progetto volto a combattere il bracconaggio attraverso la vigilanza venatoria volontaria ma anche capace di censire la fauna, curare visite di scolaresche e guidare escursioni di birdwatching che rappresentano le nuove frontiere del turismo naturalistico.

L’area ha un valore oggi sommerso.

Il potenziamento della biodiversità, auspicabile, potrebbe arrivare da una politica di salvaguardia e di ripristino degli habitat in favore di specie anche rare di mammiferi, uccelli, insetti ed anfibi. Magari con un progetto di conservazione e di protezione di alcune aree della Sicilia e del Mediterraneo scelte come zone di sosta nei percorsi migratori degli uccelli. Al momento il progetto, certamente illuminato, della Fondazione tedesca ha salvato l’ampia area della parte sud-orientale dell’isola, una zona di protezione speciale fra le più interessanti della Sicilia. In solitario è difficile lavorare. Ecco perchè ci vorrebbe un’attenzione massima della Regione per monitorare la zona e la fauna che vive in essa sia in maniera stanziale che per la sosta in un più lungo corridoio migratorio.

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