Un covo di vespe nel Movimento 5 Stelle di Ragusa. Critiche dalla base mentre un ex consigliere accusa il mancato rispetto dei regolamenti interni

Un covo di vespe all’esterno della sede della segreteria, un covo di vipere all’interno. Accade nel Movimento 5 Stelle di Ragusa dove non mancano mai le faide. E se per il covo di vespe è bastato l’intervento della Protezione Civile, per quello di vipere.. sembra non esserci rimedio. Qualche settimana fa ha tenuto banco la registrazione audio del “corvo” che parlava liberamente dei piani segreti del meetup 2 per far fuori politicamente il meetup 1 e segnatamente il sindaco Piccitto, il vicesindaco Iannucci, il presidente del Consiglio comunale, Tringali e l’assessore Martorana. Un piano riuscito a metà visto che poi alla fine Tringali è riuscito ad essere candidato a sindaco. A proposito, il “corvo”, cioè colui che si sente nell’audio che è circolato in rete e trasmesso anche tv, era Biagio Battaglia, per anno referente della Lav e oggi collaboratore del deputato regionale Stefania Campo del Movimento 5 Stelle. E a rivelarlo è stata la stessa Campo in un’intervista tv a La Prima Tv, dicendo comunque che con Battaglia avevano chiarito ma che in ogni caso parlava a titolo personale e che comunque sarebbe continuato il rapporto di collaborazione. Ma, tornando al covo di vipere, nei giorni scorsi le redazioni giornalistiche sono state inondate più volte da vari comunicati stampa dell’ormai ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Salvatore Dipasquale che, pur rimanendo simpatizzante attivista, parla di mancato rispetto delle regole interne e dei regolamenti rispetto alle scelte compiute per creare la lista dei 24 candidati al Consiglio comunale di Ragusa. Ecco la nota diffusa, un vero atto d’accusa nei confronti dei vertici del Movimento 5 Stelle.
“Nei giorni scorsi in piazza Cappuccini a Ragusa, il movimento cittadino ha aperto ufficialmente la campagna elettorale, con il suo candidato sindaco Antonio Tringali e 24 candidati consiglieri – sottolinea Salvatore Dipasquale che si firma attivista ed ex coordinatore della piattaforma elettronica meetup Ragusa – Nulla di strano, se non fosse che (come già ribadito), la modalità di scelta delle candidature alla “POLTRONA” di consigliere comunale appare sconosciuta alla cittadinanza e tipica della vecchia logica dei partiti tradizionali. A confermarlo, vi è anche un documento scritto da un anonimo attivista che, con sgomento, rabbia e delusione riporta alcuni fatti che hanno contraddistinto tali modalità e che confermano la mancanza di trasparenza ed onestà intellettuale già dichiarata. Non solo: ancora più grave è la scesa in campo – tra i 24 candidati consiglieri – di alcune persone attualmente non presentabili in quanto in contrasto con il regolamento nazionale per le elezioni amministrative”. Salvatore Dipasquale poi aggiunge: “*La campagna elettorale intanto va avanti, “in barba” ai regolamenti ed alle logiche di trasparenza che contraddistinguono il nostro organo politico. Queste domande sono necessarie, a tutela dei valori di democrazia partecipata: quali criteri sono stati adottati per scegliere i candidati all’interno del Movimento 5 Stelle a Ragusa? Perché non si è data alcuna possibilità anche solo di ascolto e partecipazione alle decine di cittadini che democraticamente avrebbero voluto contribuire a questo progetto politico? Perché si è scelto di candidare esponenti disattendendo il regolamento? Il candidato sindaco dia delle risposte esaustive rispetto a queste irregolarità, restituendo la tanta auspicata chiarezza che la città sta attendendo”. Si, è vero, il candidato sindaco dovrebbe dare queste risposte ai suoi colleghi 5 Stelle, e magari se vuole, anche alla collettività.

 

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