Ecco il piano segreto del Movimento 5 Stelle per liberarsi di Federico Piccitto e Massimo Iannucci. In un audio parla un “corvo” e spiega la strategia. La “Spy Story”, mentre dal web sparisce il Meetup. ECCO L’AUDIO DEL COMPLOTTO

Intrecci, intrighi, trame, audio registrati di nascosto e perfino un presunto attacco hacker. Sembra la storia di un film 007 ed invece è quanto sta accadendo negli ultimi giorni, anzi nelle ultime settimane, nel Movimento 5 Stelle di Ragusa. Insomma questa volta il “complotto” è tutto interno.

Un partito dove le correnti interne starebbero “giocando” a farsi la guerra e senza preoccuparsi di far feriti. Almeno dal punto di vista politico. E così è spuntato fuori pure un audio in cui, diffuso dalla nuova emittente televisiva “La Prima Tv”, un “corvo” racconta per filo e per segno quanto è accaduto nei mesi scorsi in alcune riunioni interne, con l’unico obiettivo di far fuori dal punto di vista politico l’attuale sindaco Federico Piccitto, ma anche il suo vice Massimo Iannucci ma anche il presidente del Consiglio comunale Antonio Tringali e l’assessore Stefano Martorana. Un piano riuscito nei fatti solo a metà visto che proprio ieri è stata ufficializzata la candidatura a sindaco di Tringali.

Ma andiamo con ordine. A Tringali si è cercato di contrapporre la candidatura a sindaco di Giuseppe Guglielmino, attuale direttore dell’Ance (associazione degli edili che tra l’altro ha contestato, anche con ricorsi al Tar, alcuni provvedimenti assunti dall’attuale amministrazione pentastellata).

Una strategia spiegata bene nell’audio che è stato diffuso da La Prima Tv e che in cui si parla di un piano segreto avviato per creare fratture interne al meetup 1, il primo ad essere nato. E così spuntano fuori 15 persone che hanno votato palesemente contro la ricandidatura di Piccitto e contro quella di Iannucci, indicato dallo stesso Piccitto come il suo successore. E c’è anche la strategia di creare, attraverso il Meetup 2, una lista di candidati al consiglio comunale con un altro candidato sindaco. Un tentativo che alla fine poi non è andato a segno visto che da Roma hanno certificato la lista con candidato sindaco Tringali.

Che in verità sarebbe il compromesso raggiunto anche con gli oppositori di Piccitto, con a capo l’ex assessore comunale, e ora deputata regionale, Stefania Campo. Ma, come detto, i dettagli di questo piano segreto emergono dall’audio registrato nel corso di una riunione doveva essere talmente segreta da richiedere il “sequestro” dei cellulari da posare sul tavolo.

Suggestivo un passaggio in cui un attivista, in passato assiduo frequentatore del gabinetto del sindaco, ammette un piano per liberarsi di Piccitto e dei suoi. Alcuni stralci dell’audio sono stato riportati oggi dal quotidiano La Sicilia in un articolo a firma di Mario Barresi. Ed eccoli alcuni passaggi. «Nell’altro meetup abbiamo cercato di creare una frattura», dice. Così «quindici persone, brutte, negative, gente che a me m’ha buttato merda per cinque anni, hanno votato contro Piccitto e Iannucci». E ciò con il «beneplacido» di Di Maio». L’aspirante premier avrebbe detto di andare avanti perché Piccitto “non ci rappresenta più”.

E poi altra strategia: «Lui dice “lo dovete buttare fuori lì, dal meetup 1, non lo può fare il meetup 2». Nell’audio viene svelata anche l’identità del candidato sindaco più gradito al meetup 2,  il confindustriale Giuseppe Guglielmino, direttore di Ance Ragusa e presidente di Federmanager Sicilia Orientale. È su di lui, incidentalmente ex marito della consigliera comunale grillina Zaara Federico, che avrebbe puntato il gruppo di Stefania Campo. Ma questa parte del piano poi fallisce: «Abbiamo certificato – dice sconsolato l’attivista – che tutto il lavoro fatto negli ultimi tre anni per buttare fuori Martorana, Iannucci, Piccitto e Tringali, è fallito! Quindi Guglielmino dice: “Io lascio perdere, non ce l’ho fatta, ho fallito!”».

La diaspora dei meetup (ieri il secondo, “Ragusa 5 Stelle”, non era più visibile nella piattaforma nazionale) si arricchisce di un altro mistero. A rivelarlo è l’ex consigliere grillino Salvo Di Pasquale, dimessosi dopo aver trovato un lavoro a Londra. Di Pasquale mostra la schermata del messaggio di un fantomatico “nuovo Organizer” del meetup. Con strali contro Tringali e il «ristrettissimo gruppo» di iscritti, che ha già scelto i 24 candidati e ben tre assessori «in incontri privati ed esclusivi», invitando la base alla ribellione. E lo stesso Di Pasquale commenta: «Non siamo degni di candidarci, abbiamo tradito il movimento. Dobbiamo fermarci e cercare di tornare, se possibile, ciò che avremmo dovuto essere». Il caso sarebbe stato denunciato alla polizia postale, oltre che ai vertici nazionali del movimento. «In questi giorni il M5S di Ragusa – racconta la deputata Campo – è stato preso d’assalto da delatori, spie, hacker, profili fake, infiltrati e chi più ne ha più ne metta! Anche la nostra piattaforma è stata presa d’assalto. L’obiettivo è sicuramente quello di qualche avversario che vuole generare un po’ di confusione». Insomma c’è di tutto e di più in una storia degna dei migliori 007

ASCOLTA L’AUDIO QUI

 

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it