UN CARRUBO CARICO DI MESSAGGI CONTRO LA MAFIA

Giudici Falcone e Borsellino le vostre idee camminano con le nostre gambe; la mafia ha avuto un inizio e avrà anche una fine; coltiviamo la legalità. Sono solo alcuni dei messaggi colorati che i bimbi delle elementari di S. Croce Camerina hanno appeso ad un albero di carrubo che l’Associazione culturale “Libera…mente”  ha dedicato alle Vittime della Mafia.

Mercoledì sera sono stati ricordati solo alcuni dei morti per mano della Mafia come Placido Rizzotto, Pio La Torre ed i giudici Falcone e Borsellino. A prendere parte alla Giornata in Memoria delle vittime della Mafia anche Giorgio Abbate di “Libera” che ha ricordato che le 900 vittime sono morte per noi ed hanno pagato il prezzo più caro. “La memoria è il progetto per il futuro” con queste parole Abbate ha rimarcato l’importanza di un impegno continuo, che, quindi, si deve realizzare ogni giorno e non solo in queste occasioni.

Dopo la lettura delle parole di Margherita Asta, si è dato il via alla fiaccolata che ha percorso le strade principali di S. Croce Camerina fino a raggiungere l’attuale Biblioteca Comunale. Qui il giornalista e scrittore Luciano Mirone ha rievocato le figure di alcuni “sconosciuti” morti a causa della Mafia. Nella strage di Pizzo Lungo una mamma e i suoi bambini sono morti per un  fatale errore al posto del giudice Palermo.

“E’ importante-ha detto Mirone- far capire che la Mafia non è un male che colpisce solo gli addetti ai lavori, ma tutti”. A tal proposito è stato ricordato anche Attilio Manca, il cui assassinio sembrava fino a poco tempo fa un suicidio mal camuffato.

Mirone ha parlato anche della Provincia di Ragusa. Avendo, infatti, il reddito pro capite più alto rispetto a province come Catania e Palermo viene vista come meno attrattiva per la Mafia. Le infiltrazioni mafiose sono, per tal motivo, minori rispetto alle altre parti della Sicilia.

Durante il confronto con Mirone sono stati tanti i contenuti su cui i partecipanti hanno potuto riflettere ed al termine lo scittore-giornalista ha affermato con pessimismo che la cultura è la chiave per sconfiggere la Mafia, ma ha parlato anche di un forte intreccio che vede coinvolti la politica, la Mafia ed anche la cittadinanza. Con il nostro voto, infatti, eleggiamo i mafiosi. Con la lettura e l’informazione, attingendo però da più fonti, si riesce a conoscere un personaggio e lo si può eleggere consapevolmente. 

 

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