UN CAFFE’ AL SAN CARLO CON CARLO DISTEFANO

È trascorso circa un mese dall’ultima volta che avevo sentito il Signor Distefano al telefono. Per forza maggiore il nostro incontroi si era dovuto posticipare. D’altronde, si può comprendere con estrema facilità quanto può essere impegnato un uomo che gestisce più di ventuno ristoranti in tutta l’Inghilterra, dispersi tra le città di Manchester, Birmingham, Liverpool, Leeds, Leicester, and Bristol. Senza considerare i tre oltre confine, a Beirut, in Libano e Kuwait.

Ad occupare oltremisura il suo tempo, adesso, si sono aggiunti i preparativi all’apertura di due nuovi ristoranti qui a Londra.

Eppure, nonostante i suoi molteplici impegni, Carlo, come suggerisce di chiamarlo, riesce a trovare un’ora da concedermi. Appena giunta presso uno dei tanti “San Carlo”, dove mi  viene dato appuntamento, resto subito ammaliata dalla raffinatezza del gusto dell’ambiente, arricchito da un susseguirsi di nero e dorato, enfatizzato dalle luci soffuse. A sottolineare l’enfasi di un romanticismo tutto italiano.

Carlo Distefano, arriva puntuale, nel suo elegante abito blu, all’appuntamento datomi il giorno. È un uomo distinto e, già dalla prima fugace occhiata, si può percepire la sua assoluta umiltà e disponibilità al prossimo. Anche al telefono l’impressione non era stata diversa.

Carlo vive da più di vent’anni in Inghilterra dove, dagli anni ‘80, ha avviato un imperante impresa di ristorazione. Eppure, non vuole  parlare che di Ragusa. Anche quando gli ricordo che il Times ha definito il “San Carlo” : “One of the top ten italian restaurant in UK”, lui sorride e con estrema naturalezza passa oltre chiedendomi di Ragusa. “cerco di tornarci ogni anno, ma il tempo non è mai abbastanza”.

A differenza della stragrande maggioranza degli imprenditori  lascia, così naturalmente, trasparire il segreto del suo successo: la sua passione per la sua terra. Passione che si riflette in ogni minimo ed insulso dettaglio del suo sforzo, non solo nella bontà e raffinatezza dei piatti, quanto nell’arredamento e nel suo stesso essere.

Quali erano le sue aspettative quando è partito da Ragusa? È rimasto deluso o sollecitato dalla sorpresa?

Non avevo molte aspettative, in realtà, cercavo solo una possibilità lavorativa.  Ho iniziato a lavorare come parrucchiere ma era una professione che svolgevo senza passione.  Quando si è prospettata la possibilità di entrare nel campo della ristorazione l’ho colta al volo. Devi sempre provare passione per il tuo lavoro,  hai bisogno di provare passione nel tuo cuore e, allora, non potrai sentirlo come un lavoro ma come qualcosa di naturalmente piacevole, senza la quale non ti senti completo.

Ci racconti il segreto del San Carlo.

Non c’è nessun segreto dietro il San Carlo. È questo il segreto.  In Inghilterra ci sono innumerevoli compagnie di ristorazione che proprinano cibo italiano, quello che distingue il San Carlo è che, fin dall’inizio, fin dall’apertura del primo, nel 1992 a Birmingham, ho voluto puntare sulla qualità del cibo e del servizio. Ogni ristorante ha un proprio menù, selezionato sulla base dei suggerimenti dei miei colleghi chefs.              La mia intenzione è quella di esaltare la cultura culinaria italiana, il miglior cibo italiano. Per questo ritengo sia fondamentale la bravura e professionalità del mio staff, per l’ottanta per cento composto da personale italiano. In realtà, per essere precisi, quasi esclusivamente ragusano.

Parlando con suo figlio Marcello,  la scorsa volta, mi ha detto che lei è come un padre con il suo staff e che è stato impossibile non seguire le sue orme.

Ride. Bhè, che posso farci, quando fai quello che fai con passione è inevitabile trasmetterlo ai tanti con cui ti confronti, figuriamocci ai tuoi figli. Marcello, ora, è peggio di me. Lui, ci tiene ancora di più, è cresciuto qui in Inghilterra quindi, ci tiene oltremodo a sottolineare le sue origini siciliane.

Sa di essere entrato nei noveri della leggenda ragusana? La sua, è un po’ la storia dello Zio d’America rivisitata nello “Zio di Londra”.

Ride di nuovo. Bhè, sono tanti i ragazzi e le ragazze ragusane che, venuti qui in Inghilterra, mi hanno chiesto aiuto e lavoro. Io sono sempre felice di poter essere utile. Mi ricordano me quando sono arrivato qui. All’inizio ti senti confuso e frastornato. E, d’altra parte, a me fa piacere ed onore poter disporre di personale italiano e, ragusano nel particolare. Abbiamo una passionalità e una professionalità che tutti gli altri popoli ci invidiano. Ed è naturale. 

Purtroppo non ho tempo per continuare la mia infinita sfilza di domande. Carlo deve tornare a Manchester. Gli chiedo se possiamo sentirci via mail ma, sorride, e mi dice che non padroneggia molto il computer. Mi invita all’inaugurazione del nuovo ristorante che aprirà a Luglio qui a Londra, mi abbraccia come un papà affettuoso e si avvia all’uscita. 

Ciao “Re Carlo” ed a presto.

 

 

 

 

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