È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
TUTTI I CITTADINI SONO UGUALI
29 Mag 2011 17:45
La Costituzione della Repubblica stabilisce che tutti i cittadini sono uguali senza differenze di sorta. Questa è una enunciazione di principio che deve essere tradotta in realtà dalle leggi e dall’organizzazione dello Stato che le fa rispettare.
Qualche giorno or sono, un ministro della Repubblica che assomiglia straordinariamente, fisicamente e non solo, al don Camillo di Fernandel di nostra antica memoria, con riferimento alla proposta di legge sull’omofobia in discussione alla Camera, ha affermato che una legge del genere, che fissa pene più gravi per reati commessi nei confronti di omosessuali, viola il principio di uguaglianza perché, in tal modo, favorisce gli omosessuali a discapito di tutti gli altri cittadini. L’affermazione, a prima vista accettabile, è invece incredibilmente fuorviante. Nel caso in questione, l’uguaglianza di cui si chiede la tutela non è l’uguaglianza della norma formale, ma l’uguale tutela di tutti i cittadini nella loro vita reale. Ora, poiché l’esperienza storica degli ultimi anni ha evidenziato una recrudescenza di reati contro questa categoria di cittadini, è giusto che la legge, che non è altro che la formalizzazione della coscienza della collettività, dia un segnale di principio e costituisca un deterrente contro chi mette in atto reati del genere. Nella pratica, la legislazione contro l’omofobia, in essere in tutti i paesi occidentali tranne l’Italia, non fa altro che dissuadere con maggiore forza dalla commissione di un certo tipo di reati commessi da persone che, per convinzioni estremistiche e violente, ritengono di dover punire inaccettabili devianze.
In effetti, nel caso in questione, è come se la legge ripristinasse un equilibrio violato da un comportamento diffuso e riacutizzatosi negli ultimi anni. Se una bilancia è squilibrata, per vari motivi, è giusto rimetterla a punto mettendo dei pesi nel piatto più alto fino a riportare il livello dei due piatti alla stessa altezza; sarebbe fuorviante, come l’affermazione del Ministro, dire che la bilancia non si deve mai toccare.
Per fare altri esempi, è lo stesso discorso delle leggi sul lavoro, che tutelano il lavoratore nel rapporto contrattuale, quale contraente più debole, o delle leggi che tutelano i contraenti dei contratti precompilati delle banche o delle imprese fornitori di servizi (enel, telecom, ecc.) dove il privato cittadino non può intervenire per redigere il contratto ma non può fare altro che firmare o non stipularlo.
A differenza della Costituzione, che enuncia i principi, è proprio compito della legge riequilibrare le situazioni di fatto a favore dei cittadini più deboli o discriminati.
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