TROVARE L’ANIMA GEMELLA IN CHAT, ILLUSIONE O REALTA’?

 

 Nella comunicazione virtuale vengono a mancare una serie di elementi, presenti invece in quella reale che consentono di connotarla e di renderci meglio conto di chi sia la persona con cui stiamo interagendo, si tratta degli elementi appartenenti al linguaggio Non-verbale tra cui mimica, gestualità, postura, tono e ritmo della voce, nonché aspetti qualitativi di tipo visivo e uditivo.

Poiché oggi è assai frequente il ricorso alle chat con la speranza di trovare l’anima gemella pubblico questo articolo con l’intento di dare informazioni rispetto agli effetti illusori cui essa può condurre. La possibilità di invaghirsi di qualcuno con cui si parla in chat è assai elevata. Spesso in seduta, mi vengono riferite esperienze di “innamoramento virtuale” a cui fanno seguito delusioni di vario tipo e di cui qui adesso parlerò. Innanzitutto va precisato che le ragioni di questo facile innamoramento vanno rintracciate in quel processo psicologico che va sotto il nome di identificazione proiettiva attraverso il quale la persona trasferisce sul soggetto, con cui sta virtualmente conversando, aspetti appartenenti al proprio Ideale dell’Io, ovvero quelle caratteristiche di perfezione che essa reputa essere necessarie per ritenere una persona affascinante oltremisura, perfetta, appunto “Ideale”.  Questo accade perché, come detto, la chat consente di vedere solo una piccola parte di ciò che una persona è, tutto quel che non si vede, viene aggiunto dall’osservatore. Chi sta dall’altra parte del monitor aggiunge con la fantasia gli elementi che mancano sulla persona con cui sta conversando, ovvero quelli di cui si parlava prima: la voce, che verrà immaginata come la si desidera, per esempio calda e sensuale (mentre magari nella realtà è stridula e sottile); la statura, che nella foto può sembrare slanciata, ma nella realtà non esserlo; le movenze, immaginate come si desiderano, ma che nella realtà possono risultare prive di grazia, ecc. Come si vede, la persona finisce col costruire nella fantasia un personaggio che nulla ha a che fare con la realtà e che invece corrisponde a parametri straordinari che mai nella realtà potranno esistere. Questo è uno dei pericoli della chat, ovvero discostare dalla realtà e rendendola poco apprezzabile anche quando potrebbe invece esserlo. In altri termini finisce col dare eccessivo spazio alle pretese dell’Ideale dell’Io rendendo molto esigenti e facendo perdere di vista il mondo reale, squalificato come inapprezzabile. È questo infatti quel che accade: i due, dopo aver flirtato in chat per un tempo più o meno lungo, quando si incontrano nella vita reale, spesso rimangono delusi. Un altro rischio è quello di continuare a provare la stessa infatuazione immaginando di essere innamorati, di lei o di lui, mentre invece si tratta dell’illusione di innamoramento derivata dal processo di idealizzazione. Senza voler in questa sede demonizzare le chat, anche perché quando i cambiamenti arrivano non possono essere ignorati bisogna invece farci i conti, suggerisco quindi di tener conto dei rischi sopra indicati e, se la chat viene usata per fare conoscenze a scopo sentimentale, di uscire prima possibile dalla dimensione virtuale per passare a quella reale.

Ovviamente la ricerca dell’anima gemella non è l’unica finalità con cui vengono usate le chat. In esse confluisco, probabilmente in percentuale assai maggiore, persone alla ricerca di avventure sessuali; persone insicure che hanno difficoltà ad approcciare l’altro sesso nella vita reale; persone in cerca di relazioni extraconiugali; persone in cerca di conferme rispetto al proprio fascino e avvenenza. 

Dott.ssa Sabrina D’Amanti psicologa e psicoterapeuta

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Studio di psicoterapia a Vittoria e Ragusa

 

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