TRIVELLAZIONI SUL FIUME IRMINIO, CONTINUA LA DEVASTAZIONE DEL TERRITORIO

Da qualche giorno lungo il fiume Irminio a non più di 50 metri dalle sponde del fiume in piena zona di tutela 3 del Piano Paesaggistico  e accanto ad una azienda zootecnica è stata istallata una trivella che sta perforando il suolo alla ricerca di idrocarburi. La zona di tutela 3 (zona rossa) è un’area di totale immodificabilità dove non sono permesse le costruzioni di qualsiasi natura.

In tali aree sono inoltre vietati gli impianti per la produzione di energia, infrastrutture e impianti industriali (tra cui ricade l’estrazione di idrocarburi), le varianti agli strumenti urbanistici comunali ivi compresa la realizzazione di insediamenti produttivi in deroga alle disposizioni di cui all’art. 22 l.r. 71/78, l’aperture di cave, i movimenti i terra e le trasformazioni dei caratteri morfologici e paesistici del tavolato ibleo.

Trivellare  lungo il fiume, ecosistema delicato, è estremamente pericoloso sia per i rischi di inquinamento delle falde freatiche che di danni agli ecosistemi tra cui quello della riserva naturale dell’Irminio

Si tratta di rischi concreti come dimostra l’inquinamento della falda freatica a seguito delle trivellazioni del pozzo Tresauro 2 nello scorso mese di giugno.

Legambiente ha perciò chiesto alla Soprintendenza di Ragusa in base alle norme di attuazione del Piano Paesaggistico la revoca in autotutela del parere paesaggistico rilasciato e, qualora i lavori fossero iniziati senza parere della Soprintendenza di Ragusa, di segnalare i fatti  alla Procura della Repubblica.

 

 

 

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