TRIBUNALE DI MODICA. E’ ORA IL MOMENTO DELL’UNITÀ E DELLA MOBILITAZIONE STRAORDINARIA

 

Si sta consumando, in questo afoso fine estate, nella quasi totale indifferenza delle istituzioni e delle forze politiche, la soppressione del Tribunale di Modica.

Le lodevoli iniziative dell’Ordine degli Avvocati di Modica e della senatrice Venerina Padua non sono servite a modificare le scelte del Ministro Cancellieri impegnata ad attuare pedissequamente la riforma degli uffici giudiziari disegnata dal governo Berlusconi.

Tutto ciò in barba alla decisione della commissione Giustizia del Senato che lo scorso luglio, con voto unanime, ha dato il via libera ad un ddl di rinvio di un anno della riforma.

Ma c’è di più: poiché il provvedimento non potrà essere varato prima del 13 settembre, il Senato ha votato un ordine del giorno che impegna il Governo a correggere la riforma prima del 13 settembre. Persino l’art.8 del decreto legislativo che prevede la proroga di 5 anni dei Tribunali minori viene ignorato.

Modica deve chiudere e basta! Non importa che il Tribunale di Ragusa ha locali insufficienti e che il Tribunale di Modica ha una sede modernissima di proprietà comunale che eviterebbe sprechi per affitto locali.

Le proteste delle ultime ore in Calabria, a Nicotina e a Mistretta lasciano ben sperare, la prossima sarà una settimana decisiva e potrà esserlo anche per Modica.

Occorre una mobilitazione straordinaria, coinvolgere il comprensorio in difesa del presidio di legalità per antonomasia: il Tribunale. 

Non può e non deve essere una rivendicazione campanilistica ma una scelta consapevole e forte tesa a tutelare il territorio e l’intera comunità. Tutto ciò va fatto in modo forte e con azioni anche eclatanti.

Il Governo ci dovrà ascoltare. Le istituzioni con in testa il Sindaco di Modica devono scendere in campo ed esercitare il peso che esse rappresentano.

La CGIL si rende disponibile per individuare, assieme agli altri soggetti sociali e istituzionali, una iniziativa che ci permetta di far sentire la voce di chi non vuol subire l’ennesimo scippo.

La nostra disponibilità nasce da singoli e accorati appelli che ci sono pervenuti da più parti e che individuano in una grande manifestazione unitaria il solo strumento in grado di poter riaprire la trattativa con il Ministro.

                                                                            

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