TRENO DELLA MEMORIA 2011: DIBATTITO DEI RAGAZZI SULLA PROPAGANDA DURANTE IL FASCISMO

Il viaggio verso Cracovia è lungo, molto lungo.

C’è chi ha già 24 ore di cammino sulle spalle, come i ragazzi dell’ E.Majorana che sono partiti lo scorso venerdì da Ragusa per poter raggiungere a Bari gli altri partecipanti provenienti da tantissime regioni d’Italia. In treno, gli studenti sono stati divisi in gruppi ed ad ognuno è stato affidato un animatore di Terra del Fuoco che li accompagnerà passo, passo, accanto agli aiuto dei docenti, verso quelle terre di morte e di sterminio dove hanno perso la vita milioni di uomini e donne. Tra le attività formative proposte ai ragazzi particolarmente attuale è risultata quella rivolta al dibattito “la propaganda durante il regime fascista”.

Quale è stato il suo ruolo? Quanto ha influito nell’ ascesa della strategia del Duce? La propaganda scrive J.M Domenach «è stata la causa di tutto. Con la propaganda si è formato l’uomo totalitario. Senza di essa, i grandi rivolgimenti della nostra epoca non sarebbero stati concepibili ed è ad essa che Hitler ha dovuto le sue vittorie». Sono stati proposti ai ragazzi alcuni testi sull’argomento che insieme hanno analizzato e commentato: è chiaro che il dato rilevante che è emerso è come la manipolazione dell’informazione (è il periodo dei nuovi potenti mezzi di comunicazione come cinema e radio) sia il modo più efficacie per gestire e conservare il potere. La propaganda era un modo per creare occasioni di partecipazioni, in cui il fascismo attorno al mito della guerra, creava grandi momenti di identità e di senso di appartenenza alla nazione per tutti.

Non va dimenticato inoltre il peso che ebbe la fascistizzazione della scuola tramite organizzazioni come l’Opera Nazionale Balilla e la Gioventù Italiana del Littorio. Il fascismo concepiva la scuola quale strumento diretto per:

  • educare un popolo di scolari disciplinati attraverso l’opera del maestro-duce.
  • Controllare le generazioni in crescita.

Il dibattito, fortemente attuale, non può non richiamare lo stato della nostra informazione oggi, cosa che i ragazzi hanno subito denunciato in modo unanime:«è impossibile non accostare il monopolio  dei mass media e la falsa informazione che avviene oggi in Italia con la propaganda del periodo fascista. Che differenza c’è tra la tv di oggi il cui scopo è l’identificazione di massa con la cultura del consumo e dell’anticritica con la pedagogia fascista che si fondava anch’essa sulla componente emotiva rappresentata dallo studio ripetitivo e mnemonico più consono ad una scuola di conformismo più che di spirito critico?

 

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