TRASPORTO DISABILI
15 Set 2016 09:18
“Fermo restando che è inaudito che a scuola iniziata non esista una garanzia sulla soddisfazione di servizi necessari come quello del trasporto degli alunni disabili, è oggettivamente un qualcosa di inammissibile, inoltre, che a un tavolo di confronto istituito presso il Palazzo di Governo il Libero Consorzio di Ragusa non abbia sentito la responsabilità di chiedere di partecipare”. E’ la posizione del commissario provinciale di Forza Italia, il sen. Giovanni Mauro, sull’incontro di martedì mattina presso la Prefettura di Ragusa tra le famiglie e le associazioni che si occupano di disabili, il vice Prefetto Vicario e le organizzazioni sindacali.
“Dall’ex Provincia di Ragusa – aggiunge Mauro – forse per la vergogna di non saper cosa raccontare a quei ragazzi e a quelle famiglie che chiedono venga garantito un loro diritto, non ha partecipato nessuno. Poiché si trattava di un appuntamento annunciato, avrebbero potuto presenziare e cercare di trovare una soluzione qualsiasi. Invece hanno preferito attendere d’essere convocati in Prefettura per domani. Per esempio, avrebbero potuto dire a quei ragazzi che il Libero Consorzio può accedere all’istituto dell’anticipazione di cassa”.
“Si tratta – spiega Mauro – di una soluzione contabile, prevista dal D.Lgs 267/2000, finalizzata a pagamenti urgenti e indifferibili, in situazioni di mancanza di disponibilità liquide. Essendo la scuola non solo un servizio urgente e indifferibile, ma anche un diritto garantito dalla nostra Costituzione pure per i soggetti diversamente abili, il Libero Consorzio potrebbe tranquillamente attingere alla disponibilità di questi fondi (nel 2015 cinque dodicesimi delle entrate complessive dell’Ente), circa 15 milioni di euro, risolvendo così il problema”.
“Questa soluzione, inoltre – conclude il senatore azzurro – consentirebbe di non dover attendere che dall’Assemblea Regionale Siciliana la sgangherata maggioranza di Crocetta riesca a sbloccare le risorse necessarie. Voglio ricordare che il Governo regionale e chi lo sostiene, con quella folle idea di cancellare le Province Regionali, sono i principali artefici di questo sfacelo”.