Trapianti, nuovo modello per rilancio Centro regionale

Un nuovo modello organizzativo del Centro Regionale Trapianti Sicilia per far crescere le donazioni di organi. Create due macro aree di funzioni: quella di coordinamento e governance della rete regionale e quella di coordinamento operativo del processo di donazione-trapianto. “La prima si occuperà della sezione divulgativa, mentre la seconda della gestione delle attività: dalla rianimazione fino alla donazione”. E’ quanto ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, nel corso di una conferenza stampa.

“E’ un modello che vede la Regione siciliana ricalcare quello che hanno fatto anche altre regioni – ha sottolineato – e che ha l’obiettivo di far crescere il numero di donatori e fare arrivare la Sicilia al livello delle altre grandi regioni italiane. Ma anche riuscire a comunicare ai cittadini, ai familiari, l’importanza di far diminuire il numero di opposizioni alla donazione. I dati dicono che nel mese di gennaio la Sicilia ha staccato gli ultimi posti della classifica a livello nazionale, adesso siamo nelle prime cinque posizioni per numero di donazioni e trapianti”.

Con l’occasione è stato presentato anche il nuovo coordinatore del Crt – Centro Regionale Trapianti, Giorgio Battaglia. “Il nuovo modello organizzativo è fondamentale per un rilancio anche sul piano nazionale – ha dichiarato Battaglia -. Sarà anche un rilancio del ruolo delle rianimazioni, che verranno anch’esse riorganizzate con dei compiti ben specifici. Inoltre, bisognerà cercare di rendere meno oppositiva la popolazione alla donazione. Per quanto riguarda i numeri, stiamo andando bene, questo ci fa ben sperare per il futuro. In Sicilia abbiamo tre importanti centri trapianti che vanno sfruttati a pieno”.

La Sicilia, è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa, ha l’importante obiettivo di riuscire a rilanciarsi nel numero di donazioni e trapianti, visto che attualmente la situazione vive di alti e bassi: “L’attività va in maniera altalenante per diversi fattori, ma abbiamo professionisti e requisiti per far sì che questa attività decolli – ha dichiarato la responsabile dell’Area Coordinamento del processo di donazione e trapianto del Centro Regionale Trapianti, Bruna Piazza -. Problema del personale? Questo è il primo punto che c’è nel mio promemoria. Naturalmente il precariato del Crt è una nota dolente e la volontà dell’assessore è di risolvere la questione per potere andare avanti al meglio”.

In merito all’attuale situazione della Regione siciliana si è espresso anche il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Massimo Cardillo: “La Sicilia ha delle strutture di eccellenza, però, ha un problema che è quello del numero dei donatori. I numeri non sono adeguati alle potenzialità, quindi il lavoro più grande che ci aspetta è quello di fare in modo che tutti i potenziali donatori possano essere individuati e utilizzati. Questa è la sfida. Ci sono tanti pazienti che aspettano il trapianto, che non si può fare se non ci sono i donatori. Quindi questo assetto organizzativo del Centro regionale ha l’obiettivo di raggiungere questi risultati. I numeri ci dicono che c’è un potenziale di donazioni inespresso che faremo in modo di far venir fuori”, ha sottolineato Cardillo.

(ITALPRESS).

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