TOMMASO FONTE: UNA SENTENZA IMPORTANTE CHE MI RIDA’ GIUSTIZIA

 In data 16.04.2010  la Cgil di Ragusa in persona del suo legale rappresentate  sig. Giovanni Avola, mi notificava un atto di citazione con richiesta di risarcimento danni per euro 100.000  per le dichiarazioni da me rilasciate successivamente  alla mia epurazione dalla  stessa Cgil dopo 27 anni di militanza e di dirigenza e dopo essere stato, in ultimo, il segretario generale uscente della stessa cgil di Ragusa.

In data 6 settembre 2011 il tribunale di Ragusa, giudice dott. Vincenzo Saito ha emesso una sentenza con la quale rigetta la domanda della cgil di Ragusa nei confronti di Fonte Tommaso e la condanna al pagamento in favore dello stesso  di 8 mila 219 euro per spese processuali.

Tommaso Fonte ha così commentato la decisione del giudice :

 

Questa sentenza mette  i primi punti fermi importanti relativamente alla mia vicenda processuale nei confronti della Cgil di Ragusa, in particolare relativamente alla natura ritorsiva dell’azione legale avanzata dalla CGIl,(non da un qualsiasi soggetto privato o privato datore di lavoro) nei miei confronti e nel merito, il contenuto della stessa, mi rida’ giustizia.

Nella sua conclusione infatti ,la sentenza testualmente recita:

“Cio’ che emerge e’ il senso di frustrazione e di sorpresa del Fonte a causa dell’ingratitudine della controparte, indifferente al quasi dimezzamento della retribuzione dell’ex rappresentante:CONDOTTA DI INDUBBIO RILIEVO PUBBLICO IN QUANTO PROVENIENTE DA UN ENTE SINDACALE,E TRA I PIU’ IMPORTANTI”

 

… “Se si considera,COME SI DEVE,la categoricita’ della domanda attorea, e’ difficile negare che la stessa e’ scaturita indirettamente dall’azione legale del Fonte, nel senso che proprio l’asserita gravita’ delle sue pubbliche e reiterate affermazioni mal si concilia con l’inerzia dell’attrice, ridestatasi dal proprio torpore successivamente al tentativo di conciliazione promosso dal Fonte.

Che poi una Confederazione sindacale l’abbia eluso,e’ circostanza al limite del paradosso ma conforme alla formulazione orwegliana del canone dell’uguaglianza. Le spese seguono la soccombenza“.

 

La Cgil, il sindacato dei lavoratori, che mi  ha citato in giudizio e poi risulta soccombente per le sue stesse azioni, e’ un paradosso politico senza precedenti nella storia della cgil; cosi’ come non ha precedenti, nella storia del sindacato che fu di Divittorio, una sentenza di questa natura che condanna la Cgil…adesso aspetto sereno e fiducioso  come sempre, gli altri giudizi in corso civili e penali.

 

 

 

 

 

 

 

 

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