Tecniche di costruzione all’avanguardia per il tratto Ispica-Modica dell’A18. Sicurezza massima nel cantiere

Il più lungo viadotto a conci realizzato negli ultimi anni ed il cantiere più sicuro per i lavoratori in esso impiegati. Se nella costruzione dell’autostrada Siracusa-Gela, la continuazione della A18, da anni si contano solo primati negativi, primo fra tutti quello del ritardo nella realizzazione dell’infrastruttura ideata alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, in questi giorni si parla di primati positivi. Sul tratto autostradale Ispica-Modica, con i suoi 1.530 metri, il viadotto Salvia rappresenta il più lungo viadotto a conci coniugati realizzato negli ultimi anni.

Tecnica costruttiva destinata a dare un miglioramento nel comfort di marcia ed una semplificazione nelle operazioni di manutenzione dei giunti. Il viadotto, che presto andrà in esercizio come gli undici chilometri della Ispica-Modica, è caratterizzato da strutture a grandi luci e da fondazioni che allontanano, vista la riduzione nel numero, l’effetto estetico di “barriera”. Una tecnica di esecuzione, con travate continue di notevole luce realizzate con conci prefabbricati coniugati, che per la prima volta è stata applicata nella costruzione di questo tratto autostradale del sud-est.

UN VIADOTTO SICURO

Il viadotto Salvia ha 25 campate da 54 metri e quattro da 44,60 metri con un ingombro della pila intermedia di 2,30 metri. L’impalcato è costituito da un cassone di larghezza costante e dell’altezza costante di 2,60 metri per le luci da 54 metri; è stato realizzato, a partire dalle pile, mediante il posizionamento simmetrico di conci prefabbricati coniugati. La continuità dell’impalcato permette di evitare giunti intermedi, confinando le dilatazioni in zone ben definite, per lo più alle estremità in corrispondenza delle spalle, ove sono stati predisposti adeguati giunti di dilatazione. La continuità della struttura presenta indubbi vantaggi statici. L’altro primato è quello, riscontrato peraltro dai soggetti sindacali, legato agli alti standard di sicurezza per i lavoratori della Cosedil.

“E’ un cantiere controllato dove c’è la massima vigilanza sui lavoratori che sono coscienti, preparati e formati – afferma il segretario provinciale della Cgil, Peppe Scifo – è un cantiere ad altissimo rischio dove si lavora in altitudine e nell’interrato per la costruzione delle gallerie. Qualche problema lo riscontriamo nella catena dei sub-appalti. Qui la frammentazione con ditte più piccole non favorisce il controllo e la prevenzione”. Vigilanza e controlli nei cantieri.

In Sicilia questi compiti sono affidati allo Spresal in forza nelle Aziende sanitarie – spiega Scifo – sono soggetti che svolgono con professionalità il loro lavoro. All’Ispettorato del lavoro le competenze di vigilanza in materia di sicurezza sono state date nel 2001 ma in Sicilia, regione a statuto speciale, non è stata recepita la riforma sugli Ispettorati del lavoro. Così nell’isola rimane solo lo Spresal. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia è l’unico paese in Europa dove si registrano tre morti sul lavoro al giorno. E’ necessario quindi uno sforzo maggiore con un potenziamento degli organici. Nell’immediato chiediamo un’operazione di task-force per intervenire nell’emergenza”.

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