SVOLTA STORICA NEL REGNO UNITO SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA

Sta già destando molte perplessità e sollevando interrogativi di natura etica la legge approvata dal Parlamento inglese (con 382 voti favorevoli e 128 contrari) che dà via libera ad una nuova tecnica di fecondazione assistita: sarà  possibile utilizzare il DNA di tre donatori diversi (quello di un uomo e di due donne).

Questa tecnica impedisce che le malattie genetiche mitocondriali vengano trasmesse di madre in figlio.

Ma andiamo con ordine.

I mitocondri sono degli “organelli” presenti nelle cellule ed hanno la funzione principalmente di produrre energia. Sono dotati di un proprio DNA (mtDNA o DNA mitocondriale) estremamente piccolo, di struttura circolare e contenente solamente 37 geni.

I mitocondri sono presenti anche negli ovuli e negli spermatozoi. Durante la fecondazione però, lo zigote erediterà soltanto i mitocondri presenti nell’ovulo e cioè quelli provenienti dalla madre

(si parla di eredità asimmetrica, ovvero di una eredità non mendeliana con una trasmissione matrilineare).

I geni dell’mtDNA non determinano caratteristiche nell’aspetto fisico dei figli, può determinare però la trasmissione molte malattie genetiche (per via materna soltanto, come detto) legate a mutazioni del mtDNA.

Quindi questa normativa approvata nel Regno Unito permetterà ad una coppia di genitori (in cui la donna è portatrice di mtDNA “malato”) di utilizzare un ovulo di una donatrice con mtDNA “sano”.

La tecnica si può attuare tramite due metodi procedurali diversi che porteranno sostanzialmente allo stesso risultato.

 

Primo metodo:

1)    Due uova vengono fecondate,  creando un embrione derivante dagli aspiranti genitori e un altro da donatori.

2)    I pronuclei (cioè i nuclei dello spermatozoo e dell’ovulo non ancora fusi), che contengono le  informazioni genetiche, vengono rimossi da entrambi gli embrioni, ma conservati solo quelli degli aspiranti genitori.

3)    I pronuclei di questi ultimi vengono incorporati nell’ovulo donatore (già privato dei pronuclei donatori, come detto) formando un embrione sano con oltre il 99,9% del DNA dei genitori che infine verrà impiantato in utero.

 

Secondo metodo:

1)    si prendono due ovuli, uno dalla madre (che ha i mitocondri danneggiati) e uno dalla donatrice che ha i mitocondri sani.

2)    I nuclei vengono rimossi da entrambe le uova.

3)    Il materiale genetico (il nucleo) della madre viene inserito nell’ovulo della donatrice che sarà fecondato dagli spermatozoi del padre.

 

Da parte della donatrice la  prole erediterà meno dello 0,1% circa del proprio patrimonio genetico  (cioè è questa la percentuale di informazione genetica contenuta nei mitocondri), il restante 99% del DNA è ereditato dai genitori.

 

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