SVENDITA DELLE COSTE SICILIANE: LA PROPOSTA È STATA RALLENTATA DA PEZZI DELL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE “PERPLESSI”

“Lo scandalo della possibile svendita delle coste siciliane denunciato da Legambiente sulle pagine nazionali di Repubblica e con una interrogazione parlamentare di Ermete Realacci è ormai scoppiato, nonostante l’imbarazzante silenzio di tutti i partiti e dei più importanti giornali regionali. Un silenzio rotto da due soli deputati regionali che hanno presentato interrogazioni all’Assemblea Regionale Siciliana. Come mai un silenzio tanto assordante?” Questa la domanda che si pone Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia che continua: “Non si è compresa la portata e la gravità della speculazione proposta dalla SIDRA? Difficile, visto il rilievo che la vicenda ha avuto sui media nazionali e su qualcuno pure all’estero.  È apparsa credibile la presa di distanza del presidente Lombardo che ha provato a spiegare che si trattava di una vecchia storia? Non ci pare. La proposta è stata infatti rallentata da pezzi dell’amministrazione regionale “perplessi” ma non è stata rigettata formalmente dalla giunta di governo e tecnicamente potrebbe ancora essere approvata in pochi giorni. Anzi, il mutato scenario politico e soprattutto l’approssimarsi delle elezioni anticipate, hanno creato le condizioni ideali perché si tenti un colpo di mano portando avanti un affare tanto grosso. È possibile che ci sia una spiegazione legata al profilo delle società che appaiono in controluce dietro la SIDRA? La Sidra si occupa di dragaggi e altre opere marittime, non potrebbe certo  curare il cuore della gigantesca speculazione immobiliare proposta alla Regione Siciliana. Secondo quanto si legge nelle carte depositate presso gli uffici regionali, di questo dovrebbero invece occuparsi : le fonti group spa, scor group srl, valdadige costruzioni spa,  marine partners srl,  la mi.no.ter. s.p.a. – gruppo cualbu, stancanelli gruppo, ma soprattutto gabetti spa-marcegaglia e consorzio cooperative costruzioni ccc, che sembra stiano dietro il paravento della SIDRA. Sarà il peso e la trasversalità “politica” di alcuni di questi nomi che hanno consigliato a tutti il silenzio? Questa ci pare l’unica spiegazione plausibile! Qualcuno diceva che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Restiamo in attesa che qualcuno ci dimostri il contrario! Ovviamente non ci possiamo fidare delle rassicurazioni a mezzo stampa del presidente Lombardo o del neo assessore all’ambiente Aricò, peraltro venute fuori sull’onda dell’esplosione dello scandalo. Se si vuole bocciare un progetto, – conclude Fontana – fino ad oggi formalmente istruito dagli uffici regionali (come è avvenuto tra gennaio e fine marzo) per essere approvato in giunta, va altrettanto formalmente votato un atto di rigetto. Se ciò non avviene vuol dire che c’è una precisa volontà politica. Dando per scontato che non cambierà l’atteggiamento dei partiti politici, facciamo appello alla società civile perché si mobiliti a difesa delle coste siciliane”.

 

                                              

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