SUPERSTRADA RAGUSA-CATANIA: ULTIMI GIORNI PER LA FIRMA

 In tutta la Sicilia, il territorio dell’ex provincia di Ragusa è il più carente di infrastrutture viarie. Difatti, non presenta alcuna rete autostradale, ponendo l’economia locale in condizione di sostanziale svantaggio rispetto al resto dell’isola.

Nel 1998 il Compartimento per la viabilità della Sicilia dell’ANAS, sezione di Catania, elaborò un progetto per l’ampliamento del collegamento stradale tra Ragusa e Catania.

L’opera fu inserita dal CIPE tra le infrastrutture strategiche e prioritarie, e nel 2007 la Regione propose la formula del “project financing”, che comporta l’apporto di capitali privati in cambio dell’affidamento in gestione, con conseguente tariffa applicata agli utenti.

All’approvazione del progetto preliminare, il costo complessivo previsto era di circa 815 milioni di euro, di cui 448 milioni a carico dei privati e la restante parte finanziata dallo Stato e dalla Regione Siciliana tramite fondi europei.

Sono trascorsi otto anni dal primo stanziamento per la costruzione di quest’importante arteria extraurbana, che collegherebbe l’estremità occidentale del territorio ibleo, le sue infrastrutture e il suo tessuto produttivo, col polo logistico etneo.

Il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, intervistato il 31 gennaio 2014 dal quotidiano La Sicilia in occasione della sua visita nel sud-est dell’isola, annunciava che il 7 febbraio sarebbe stata firmata la convenzione con il concessionario, bloccando così i fondi pubblici, il cui stanziamento scade il 30 Giugno 2014. Tale dichiarazione non ha trovato poi riscontro nei fatti.

Quindi, di fronte al rischio di perdere i finanziamenti, abbiamo ritenuto necessario chiedere spiegazioni in merito.

Il 13 Marzo abbiamo presentato un’interrogazione in commissione Ambiente e Territorio, con la quale abbiamo chiesto al ministro Lupi “se non ritenesse opportuno intervenire celermente per sbloccare l’iter burocratico relativo alla mancata firma della convenzione con il concessionario, qualora fosse una questione di mera burocrazia”.

Nel frattempo, abbiamo cercato un contatto diretto con il ministro, il vice-ministro e il sottosegretario. Abbiamo mandato mail, fax, lettere, rimaste puntualmente disattese.
Abbiamo ripetutamente chiamato il funzionario competente in materia, il quale ha cercato costantemente di eludere le nostre domande.

Di fronte alla difficoltà derivante dall’avere un normale colloquio telefonico, mi sono sentita in obbligo di mandare una nota di reclamo, poiché atteggiamenti come questi ostacolano il lavoro che sono stata chiamata a svolgere.

Ieri, in conseguenza delle nostre continue pressioni, ho avuto finalmente la possibilità di discutere l’interrogazione.

Il sottosegretario Del Basso De Caro, alla fine della sua replica, ha evidenziato che “lo scorso 29 maggio l’ATI ha comunicato l’attivazione delle attività prodromiche alla firma della Convenzione, in qualità di società di Progetto, ed in considerazione delle tempistiche richieste per il completamento di tali attività, la possibilità di procedere alla stipula della convenzione a far data da domani 27 giugno”.

Mancano pochi giorni alla scadenza del finanziamento. Attendiamo quindi con ansia, ma fiduciosi, la firma della convenzione, pronti a dar battaglia qualora si fosse trattata della solita vana promessa.

 

 

 

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