STRATEGIA DEL PARTITO DEMOCRATICO IN CONSIGLIO COMUNALE: FUGA CAUTELATIVA

 Mutata la maggioranza numerica in Consiglio, quale che essa sia, la democrazia vuole che le commissioni ne rispecchino la rappresentanza secondo il rigoroso principio della proporzionalità. Un principio tanto elementare quanto essenziale perché democratico, ma non per il PD vittoriese.

Dopo estenuanti analisi e provocazioni politiche da parte dei consiglieri PD,infarcite da retorica obsoleta ma utile solo a creare ritardi e pretesti, le truppe residue consiliari del PD, dopo avere chiesto a notte fonda l’ennesima sospensione del Consiglio per  decidere i nomi al fine di un “supposto” contributo costruttivo, invece abbandonano il Consiglio causando un vuoto di funzioni costituzionali: infatti, la maggioranza, leggasi opposizione, continua legittimamente i lavori consiliari, deliberando “regolarmente” il rinnovo delle commissioni con conseguente decadimento delle precedenti commissioni. Non avendo, però, il PD fornito i nomi dei suoi consiglieri rappresentanti, come previsto dallo statuto vigente, le commissioni, organismi importanti di studio e di consultazioni  per la migliore organizzazione dei consigli comunali, non possono funzionare: il che  blocca, pertanto, l’attività amministrativa della città; in particolare  si rischia uno  stallo  di importanti iter amministrativi (per esempio variante del PRG ).

 

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