Strage ferroviaria di Viareggio: giustizia per le vittime, tra cui il pozzallese Rosario Campo

Sono trascorsi sedici anni da quel dannato 29 giugno 2009, quando un incidente ferroviario avvenuto nei pressi della stazione di Viareggio (Lucca), costò la vita a 32 persone, tra cui il pozzallese Rosario Campo, 43 anni, imprenditore nautico, trapiantato da tempo nella città toscana. Campo era con la moglie alla guida della propria moto. I coniugi ebbero la sfortuna di transitare via Burlamacchi, una via che costeggia il lato mare della linea ferroviaria nel momento in cui si scatenò l’esplosione di vagoni cisterna contenenti gpl. La moglie, Claudia Frasca, si salvò dopo avere subito diversi interventi dalle ferite ustionanti causate dalle fiamme. 

Per Rosario e per le altre 31 vittime (più un centinaio di feriti) si registra la conferma delle condanne del processo (di cui abbiamo scritto già nel 2013 in questo articolo) per l’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e Rfi, Mauro Moretti, e altri 11 imputati al processo d’appello-ter sulla strage ferroviaria. I giudici della seconda sezione della corte di appello di Firenze hanno accolto le richieste formulate dal pm Salvatore Giannino e dal pg Sergio Affronte. 

Confermata la condanna a 5 anni per Moretti. Ribadite le pene, dai 6 ai 2 anni, anche per gli altri 11 imputati al processo d’appello ter. Tutte le condanne erano state inflitte nel precedente processo d’appello e poi annullate dalla Cassazione. 

Soddisfatti i familiari delle vittime che non hanno perso un’udienza. “È una sentenza giusta: la pena minima per la morte di 32 persone che pensavano di essere al sicuro nelle proprie abitazioni”, ha detto Daniela Rombi, presidente dell’associazione dei familiari delle 32 vittime. “Siamo delusi e amareggiati per la sentenza – ha affermato l’avvocato Ambra Giovene, difensore di Moretti – Ricorreremo in Cassazione.”

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