STASERA PAGO IO: UNO STRANO NOME PER UNA CUCINA COI FIOCCHI

Dopo i nostri viaggi nei ristorante europei, (Praga, Vienna e Budapest) e prima di Istanbul ci è capitato, andando al mare per alcuni servizi all’ora di cena, un ristorante ubicato poco prima dell’ingresso della frazione marinara su un’ampia area rurale, in un fabbricato di campagna intelligentemente restaurato, un ristorante da almeno 400 posti (tra interno e veranda esterna), con un ampio parcheggio, con personale adeguato numericamente e qualitativamente, con un nome quanto meno strano: “Stasera pago io”. Santacrocese di origine il proprietario, viennese la direttrice (moglie) dall’accento non ancora affrancato dal taglio austriaco, simpatici e gioviali, chef, cuochi, pizzaioli e personale ai tavoli. Una piccola sorpresa è stata però il coordinamento tecnico del ristorante ed i piatti davvero “ottimi ed abbondanti” come si diceva in gergo militare, ma di qualità sicuramente pregiata.

Antipasto “stasera pago io” (ci avremmo giurato che si chiamasse così, il migliore) spaghetti allo scoglio o ravioli al gambero rosso come primo, un sontuoso secondo di pesce arrosto  che arriva da Marzamemi o addirittura dai pescatori (pochissimi ormai) di Marina o Scoglitti ed una carta di vini davvero straordinaria e di altissimo livello sia per i bianchi che per i rossi per un ristorante di “massa”. Infine un dolce casalingo alla mandorla tipico della Sicilia sud orientale e conto abbordabile intorno a trenta Euro; ma c’è il sospetto che ci sia stato un po’ di sconto perche un cameriere ci ha riconosciuti ed è andato sicuramente a raccomandarci al proprietario. Non ci siamo dimenticati del voto che senza alcuna generosità possiamo dare in sette e mezzo. Stasera paghiamo noi, la prossima volta il nostro grande editore che si può permettere questo ed altro.

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