SIRACUSA. FURTI DI ACQUA IN CITTÀ: CONTROLLI CON LA SIAM

Sulla scorta della collaborazione già sperimentata e consolidata tra l’Arma di Siracusa e la S.I.A.M. S.p.A., azienda che gestisce il servizio idrico urbano, che nel recente passato ha consentito di avviare una apprezzabile attività preventiva con una campagna di sensibilizzazione realizzata con l’inserimento nella bolletta dell’acqua di un decalogo di comportamenti utili ad evitare le numerose truffe perpetrate in danno di ignari consumatori, negli ultimi giorni i Carabinieri della Compagnia di Siracusa con l’ausilio di alcuni tecnici dell’azienda di fornitura idrica hanno effettuato una serie di controlli alle utenze dando seguito alla fase operativa di contrasto al furto di acqua. Su oltre 70 contatori sottoposti ad accertamento e sui quali si riteneva si potessero riscontrare irregolarità al corretto collegamento per la fornitura idrica, sono stati riscontrati oltre 60 violazioni tra allacciamenti abusivi e anomalie contrattuali. Alcuni utenti che avevano pendenze con la società di fornitura hanno regolarizzato in pochi giorni la propria posizione evitando così ulteriori guai giudiziari mentre, per altri 53 sono stati denunciati dai Carabinieri per furto poiché i loro allacciamenti alla rete pubblica sono risultati del tutto abusivi.  

I collegamenti abusivi diretti all’impianto idrico comunale, realizzati mediante l’utilizzo di flessibili e tubi multistrato con i quali venivano bypassati i contatori dell’acqua con grave danno patrimoniale per la società di gestione del servizio idrico, sono state rimossi dal personale tecnico della S.I.A.M. che, presso le abitazioni controllate, hanno ripristinato la regolarità della fornitura.

SIRACUSA.   PADRE E FIGLIO RUBANO QUASI 2 QUINTALI DI AGRUMI: ARRESTATI DAI CARABINIERI DI CASSIBILE

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio che abitualmente i Carabinieri del Comando Provinciale nelle zone agricole e più isolate del territorio provinciale per la prevenzione e il contrasto dei furti nelle aree rurali, nella tardo pomeriggio di ieri i Carabinieri della Stazione di Cassibile hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di furto aggravato in concorso, Rubino Antonino e Rubino Bruno, padre e figlio siracusani, rispettivamente di anni 51 e 21, già noti alle forze di polizia, sorpresi mentre asportavano, dall’interno di un’azienda agricola sita in località Cannarella, quasi 200 chilogrammi di arance che stavano caricando a bordo di una Fiat Panda di proprietà del più anziano dei due. I predetti venivano notati e bloccati dai militari dell’Arma impegnati nel pattugliamento del territorio. La refurtiva è stata interamente recuperata e restituita all’avente diritto. Al termine delle formalità di rito, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari presso la loro comune abitazione.                                     

PACHINO (SR):       SEQUESTRO DI PERSONA, VIOLENZE, SOPRUSI E MINACCE TRA LE MURA DI CASA: I CARABINIERI ARRESTANO DUE UOMINI.

Nel corso della notte i Carabinieri della Stazione di Pachino, unitamente al personale dell’Aliquota Radiomobile del N.O.R.M. di Noto, hanno tratto in arresto in flagranza dei reati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona Ben El Mechri Ezzeddine e Gdida Hassine, entrambi cittadini tunisini classe 1985, da alcuni anni stabilmente residenti nel comune di Pachino ove lavorano come braccianti agricoli.

Fondamentale, per porre fine all’ennesimo episodio di violenza consumato tra le mura domestiche, la volontà della vittima, moglie di Ben El Mechri Ezzeddine, di denunciare le vessazioni subite sin dall’inizio della loro conoscenza. La coppia, infatti, ha iniziato a frequentarsi nel settembre scorso, convolando poco dopo a nozze. Ma da subito sono iniziate le incomprensioni, a cui l’uomo era solito porre fine prima con minacce e poi con aggressioni fisiche. Aggressioni che, ormai, erano divenute all’ordine del giorno, scatenate dalle più banali motivazioni. La donna, però, sperando nel ravvedimento del marito o, forse, temendo ulteriori e peggiori conseguenze per se stessa e per il figlio di 15 anni avuto da una precedente relazione, non ha mai fatto ricorso a cure mediche né ha mai denunciato quanto accadeva in casa.

Tale escalation di violenza ha raggiunto l’apice nel corso della serata di ieri quando, al culmine dell’ennesima discussione, la donna ha comunicato al marito la propria intenzione di andare via di casa e di denunciare tutto ai Carabinieri. Da qui le minacce di morte e l’ennesima aggressione fisica, cui la donna è riuscita a sottrarsi dandosi alla fuga, approfittando anche dello stato di ebbrezza alcoolica in cui il marito versava.

La donna si è immediatamente recata in caserma denunciando tutto ai Carabinieri riferendo, in particolare, che l’uomo aveva con sé il figlio e che, con l’aiuto di un suo parete, lo aveva rinchiuso in una non meglio specificata abitazione al fine di convincerla a non denunciare ed a ritornare a casa.

Immediatamente i Carabinieri hanno avviato le attività info-investigative del caso, ponendosi alla ricerca di Ben El Mechri Ezzeddine, cercandolo, in particolare, tra le persone che era solito frequentare, iniziando altresì a contattarlo continuamente sulle utenze telefoniche in suo possesso. Sentitosi ormai braccato, l’uomo ha fatto uscire di casa il figlio della moglie venendo subito dopo rintracciato e bloccato dai Carabinieri. Poco dopo i militari rintracciavano e conducevano in caserma anche Gdida Hassine, proprietario dell’abitazione in cui il giovane era stato rinchiuso per tutta la serata: l’uomo dovrà rispondere in concorso del reato di sequestro di persona.

Condotti in caserma, i due uomini sono stati dichiarati in stato di arresto e, al termine delle formalità di rito, tradotti presso le rispettive abitazioni al regime degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.

Quello odierno è l’ennesimo episodio di violenza domestica, una situazione gravissima che i Carabinieri della Stazione di Pachino sono riusciti ad affrontare grazie anche alla volontà delle vittime di rivolgersi alle forze dell’ordine e di denunciare. Si tratta, purtroppo, di un fenomeno drammatico che si può contrastare solo con un lavoro quotidiano condiviso e diversificato in cui assume un ruolo decisione la fiducia verso le istituzioni. L’Arma dei Carabinieri impiegherà ogni risorsa per affrontare con professionalità e competenza lo specifico fenomeno.

 

 

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