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In Sicilia i turisti risolvono l’emergenza rifiuti.
18 Ago 2017 08:46
Un surplus di rifiuti dovuti ad una non indifferente presenza turistica in Sicilia giustifica l’ennesimo scellerato atto dell’amministrazione Crocetta, che ha firmato, dopo quelli del 20 Luglio e del 27 luglio scorso, l’ennesimo decreto con il quale eleva la soglia di rifiuti indifferenziati che i comuni possono conferire nelle loro discariche.
Cosi Ragusa dal 7 di Agosto passa a 81 tonnellate giornaliere e Modica a 65,4.
Le motivazioni che stanno alla base dell’ennesimo decreto di proroga, che va nella direzione esattamente contraria a quella indicata dallo stesso governatore più volte, risiedono anche nella esigenza di tutela della igiene e salute pubblica che sarebbe gravemente minata se alle discariche non si consentisse di accogliere il maggior numero di rifiuti indifferenziati prodotti.
Ancora una volta quindi con un semplice “documento”viene fatta rientrare l’emergenza rifiuti senza che si sia messa veramente mano alla problematica madre di tutte le problematica: il mancato serio avvio in Sicilia della raccolta differenziata tale da abbattere notevolmente la quantità di indifferenziata a tutt’oggi prodotta nell’isola.
Il governo Crocetta piuttosto che studiare un piano rifiuti che vada in questa direzione si arroga quindi un potere che nei fatti non possiede.
E’ anche vero che una specifica norma recita che qualora si verifichino situazioni di eccezionale ed urgente necessità, ovvero di grave e concreto pericolo per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, e non si possa altrimenti provvedere, il presidente della giunta regionale o il presidente della provincia, ovvero il sindaco possono emettere, nell’ambito delle rispettive competenze, ordinanze contingibili ed urgenti per consentire il ricorso temporaneo a forme, anche speciali di gestione dei rifiuti, anche in deroga alle disposizioni vigenti, garantendo un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente».
Non bisogna tuttavia dimenticare che attraverso le ordinanze, è possibile disporre soltanto in ordine a «forme temporanee ed eccezionali di gestione dei rifiuti», evidenziando che per «gestione» si intende «la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti». Non costituiscono, secondo il decreto del 2006 attività di gestione dei rifiuti «le operazioni di prelievo, raggruppamento, cernita e deposito preliminari alla raccolta di materiali».
Insomma, l’ordinanza ancora una volta entra in un campo che non le compete, superando l’emergenza e non gestendo il futuro delle politiche di gestione integrata dei rifiuti in Sicilia.
Nella nostra Isola continua a mancare un piano di gestione dei rifiuti ufficialmente riconosciuto. Per la precisione, siamo l’unica Regione europea a non avere ancora adottato il Piano di gestione dei rifiuti.
Da questo Piano che non c’è discendono tutte le scelte tecniche, amministrative ed economiche.
In attesa si continua a gestire maldestramente una emergenza rifiuti spesso comodamente creata per la assoluta mancanza di capacità di gestire l’ordinario.
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