Siccità: piano per i prelievi dagli invasi. Riapre Ragoleto-Dirillo solo per scopi irrigui. Era stato chiuso per la presenza dell’Alga Rossa

La situazione idrica nella provincia di Caltanissetta e nel Ragusano è diventata critica a causa della siccità, della dispersione nella rete idrica e dell’inquinamento. Di conseguenza, a partire da lunedì prossimo, verranno ridotti i prelievi di acqua dagli invasi di Ancipa e Fanaco. Questa decisione è stata presa dall’Autorità di bacino in risposta all’emergenza e al razionamento dell’acqua, che sarà gestito da Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA.

UN PIANO DI RIDUZIONE

Il piano di riduzione prevede diverse misure, tra cui la rimodulazione della distribuzione idrica nei vari comuni o nelle singole aree, che verrà comunicata tempestivamente. I sindaci dei comuni interessati sono stati informati della situazione e sono stati invitati ad adottare tutte le misure necessarie per affrontare la crisi idrica, compresa la vigilanza sugli utilizzi inappropriati dell’acqua.

Inoltre, si segnala un problema di inquinamento dell’acqua sopra soglia nel parametro della torbidità nei comuni di Resuttano e Marianopoli, dove è stato vietato l’uso dell’acqua per scopi alimentari. Nel comune di Bompensiere, invece, è stata riavviata la distribuzione idrica 24 ore su 24 dopo lavori urgenti di ripristino del serbatoio idrico comunale.

L’ALGA ROSSA NELL’INVASO RAGOLETO-DIRILLO

Nel Ragusano, la presenza di un’alga rossa nell’invaso di Ragoleto-Dirillo ha comportato la riapertura dell’invaso solo per scopi irrigui, mentre è stata vietata l’ingestione diretta o attraverso frutti contaminati dell’acqua contaminata da questa alga. Si potrà utilizzare solo per sistemi di irrigazione che evitino la formazione di aerosol e non permettano il contatto diretto con le parti edibili delle piante.

L’invaso Ragoleto-Dirillo serve il sub compresorio Acate-Pedalino. Era stato chiuso su segnalazione dell’Arpa il 13 febbraio proprio a causa della presenza dell’alga ross (Planktothrix rubescens), e del parere dell’ASP di Ragusa del 21/02/2024. 

Da quanto è emerso da evidenze condivise dalla comunità scientifica, l’acqua contaminata da questa alga è pericolosa per l’uomo se ingerita direttamente o tramite frutti contaminati.

Foto: repertorio

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