Si chiude il Mas – Modica Art System ma è un nuovo inizio

MODICA (RG) – Dalla fine, un nuovo inizio. Il progetto “*Mas – Modica Art System*”, promosso grazie al Po Fesr Sicilia 2007-2013 Asse III obiettivo operativo 3.1.3 linee d’intervento 3.1.3.3., con la direzione artistica di *Francesco Lucifora* si è concluso con un’intesa giornata che ha intrecciato varie iniziative lo scorso venerdì. Ma la fine del progetto non segna la sua conclusione. L’obiettivo era quello di intessere una rete attraverso un’immaginaria (e non solo) linea di congiunzione artistico-culturale tra il *Museo Civico Belgiorno, il Teatro Garibaldi e il CoCA*. Così è stato e così continuerà ad essere avendo avviato una serie di attività che hanno, nel corso dei vari mesi, donato un’offerta culturale, ma anche turistica, di assoluta qualità.
Il “Mas – Modica Art System” è stato *scoperta del territorio* e delle sue bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche, valorizzazione di contesti nuovi, amore per l’arte e le sue varie espressioni, coinvolgimento della comunità nel recupero della memoria collettiva.
Ed anche nell’ultima giornata, prima con i laboratori e i tour e poi con l’opening di “Just show” nel suggestivo convento di Santa Maria del Gesù dove sono stati raccolti tutti i lavori prodotti all’interno del Mas, il pubblico ha risposto con entusiasmo e partecipazione, a dimostrazione della sete culturale che pervade il Sud Est siciliano e dell’interesse dei tanti turisti che nei mesi hanno partecipato ai vari eventi per scoprire la città di Modica anche da prospettive diverse, alternative, e per questo più affascinanti.
“Nella quantità, non sempre foriera di qualità, dei progetti dedicati all’arte contemporanea – commenta il direttore artistico Francesco Lucifora – il Mas ha accertato e definito una serie di best practices destinate a perdurare quale patrimonio sia della città di Modica che della Sicilia intera. Il progetto ha inciso sulla frammentazione che spesso caratterizza le istituzioni culturali ponendosi come connessione tra gli ambienti Museo, Teatro e spazio artistico no profit, intesi come nuova quadratura aperta che caratterizza la modernità di una città in una sua delicata fase di evoluzione in avanti. Il Mas – continua Lucifora – ha rilanciato il modo di vivere e capire l’arte proponendo quelle riflessioni tipiche del contemporaneo che collegano il pensiero degli artisti, provenienti dal ricco contesto europeo e dalla città stessa, ad una comunità, storicamente legata all’agire artistico, che merita e necessita di connettersi ad un respiro più ampio”.
Un progetto articolato che ha coinvolto quartieri, strade, cittadini, scuole, turisti e associazioni di scopo sociale, con mostre, laboratori, workshop ed itinerari turistici, e che ha visto una coralità di interventi professionali.
Al convento di Santa Maria del Gesù è stato possibile tornare ad ammirare i risultati di vari progetti artistici come “Marketplace”, che ha visto *Rosario Antoci* riflettere sulla presenza dei mercati rionali cittadini per poi realizzare il percorso di ligth box, insieme ai co-autori Giuseppe Barone, Annalisa Spadola, Alessandro Pluchino, Giorgio Moncada, lungo le vie di Modica Alta; ed ancora “Temperature poco sotto la norma”, una serie di opere di *Stefania Zocco *prodotte sulla relazione luce, segno e materia come indagini sul complesso di Santa Maria del Gesù; la performance di *Meris Angioletti*, “Un Re in ascolto”, che da Italo Calvino si è mossa verso una coralità diffusa coinvolgendo attori, interpreti e musicisti e donando un momento di grande spessore artistico e spirituale. Illustrati anche i risultati dell’intervento di *Francesco Jodice *che, concentrandosi sulla “Pratica dell’arte come poetica civile”, ha guidato i partecipanti al suo seminario dentro l’indagine di indici, simboli e misurazioni di parti del quartiere Gesù a Modica Alta. Ma il CoCA, all’interno del progetto Mas, ha mostrato anche vivo interesse in direzione della musica elettronica e della radice artistica di alcuni suoi protagonisti, con il live set “Licther” dei *Mouse On Mars *che hanno rappresentato un’occasione unica e inedita in Sicilia. Da non trascurare poi la performance di *Francesco Fonassi*, tra i più in vista della scena europea per la ricerca sonora sperimentale, che ha coinvolto in “δύω” vari strati di interessi e di pratiche dentro le tre sessioni di respirazione circolare assistita e sonorizzata in tre luoghi rappresentativi del territorio ibleo: Fornace Penna, Chiostro del Gesù e Cava dei Servi. Infine, *Zehra Arslan*, artista tedesca- caucasica che, con “Perché la Signora K corre all’impazzata”, a cura di Massimiliano Scuderi, ha scelto di restituire la sua tensione verso la pittura e la scultura con due grandi video provenienti dall’interattività di un sua mostra precedente, e la mostra “Supercella SS 115” dei *Genuardi/Ruta* a cura di Daniela Bigi che descrive quella tensione simbolica espressa dalla luce nella relazione con gli elementi della costruzione che i due artisti intendono e ribaltano su superfici pittoriche. Infine è stato possibile fruire del progetto artistico di *Concetta Modica*, dal titolo “Ora/Oggi/Adesso – 2017, terracotta, corda, reperto archeologico, semi”, che dà inizio ad una serie di interventi all’interno della scala di collegamento tra il primo e secondo ordine del Chiostro del Gesù a Modica.
“Il tandem tra la presenza degli artisti e i nuovi tour ideati nel Mas ha messo in pratica la scoperta di cammini alternativi dentro una Modica apprezzata già per i suoi tesori architettonici e storici, ma svelata in altri luoghi dove avviene l’incontro tra i diversi strati e stili – ha avuto modo di dire il direttore artistico Lucifora – Il CoCA ha finalizzato questo percorso che ha visto la connessione tra le identità culturali e artistiche, il coinvolgimento della comunità cittadina in relazione ad aspetti meno conosciuti dell’arte, ma diffusi nel mondo e densi di riflessioni necessarie per una città che si evolve e si apre all’orizzonte del presente e del futuro”.
All’interno del programma del progetto Mas ci sono stati anche eventi off, come la presenza di *Hatori Yumi*, nel live set “Matter/Materia/Materie/Matière”, seguito da drone/ambient di *Marco Malasomma*, e la proiezione di una selezione dei film premiati nelle scorse edizioni del festival “Animaphix – International Festival of Animated Film” di Bagheria.
“Voglio ufficialmente ringraziare – riprende il direttore artistico Lucifora – chi ha contribuito alla crescita della città e all’innovazione delle pratiche di produzione culturale artistica, supportando il progetto, come Tonino Cannata, Giovanni Di Stefano, Damiano Porfilio, Fabrizio Savasta, Vincenzo Accetta, Chiara Margani, Filippo Spadola, Doriana Campagna, Antonio Zingali e MediaLive. Ringrazio i due rup Anita Portelli e Stefano Indelicato, il sindaco Ignazio Abbate e il vicesindaco Giorgio Linguanti e gli assessori Orazio Di Giacomo e Giorgio Belluardo così come ringrazio Antonello Buscema e Annamaria Sammito per aver iniziato l’iter del progetto. Grazie agli artisti e ai miei più stretti collaboratori, in particolare Elisabetta Denaro che ha contribuito in modo determinante e Andrea Scarfò che ha documentato tutto e molto di più”. A breve sarà prodotto un catalogo finale che raccoglierà il lavoro svolto.

foto di Andrea Scarfò – Narrazioni Fotografiche

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it