SFIGMO E FONENDO

La TAO (terapia anticoagulante orale) è una terapia somministrata per bocca (per os) a base di farmaci che antagonizzando l’azione della Vitamina K, quella responsabile della coagulazione del sangue, impediscono la formazione di coaguli sanguigni o quantomeno lo rallentano. Questi farmaci, alterando la coagulazione del sangue, quale effetto collaterale possono però indurre delle emorragie, quindi è necessario un attento monitoraggio del Tempo di coagulazione tramite la misurazione dell’INR.
La Tao può essere prescritta ogni volta che un coagulo (trombo) è sopraggiunto o potrà sopraggiungere in una vena o in una arteria e si può trattare di:
a) malattie del sistema venoso (flebite o embolia polmonare);
b) malattie del sistema arterioso (disturbi del ritmo cardiaco in specie la fibrillazione atriale che possono far coagulare il sangue dentro il cuore inducendo la partenza di coaguli che possono poi ostruire il circolo arterioso cerebrale dando ictus e alcuni casi di infarto del cuore);
c) situazioni ad alto rischio per la formazione di trombi (tipo immobilizzazione di un arto per una ingessatura, la presenza di valvole cardiache artificiali, delle pregresse trombosi venose profonde agli arti inferiori e più raramente a quelli superiori).
La gestione della terapia si basa, come già detto, sul controllo dell’INR; questo deve essere personalizzato per ogni paziente e se è troppo elevato, ossia il paziente è eccessivamente anticoagulato, questo rischia una emorragia ed occorre diminuire la dose del farmaco. Viceversa se l’INR è troppo basso, la terapia non è efficace, il paziente rischia la trombosi ed occorre aumentare la dose.
Il paziente deve quindi essere edotto e seguito ed inoltre deve evitare sport violenti, le iniezioni intramuscolo e non modificare mai di sua spontanea volontà il dosaggio consigliato dal Medico o dal Centro Ematologico che lo segue; deve inoltre avvertire qualsiasi altro Sanitario del trattamento praticato ed è necessario sapere che alcuni alimenti (spinaci, broccoli, thè verde, cavoli, rape ed avocado) possono modificare l’azione di tali farmaci.
Anche altri farmaci, assunti per altre patologie concomitanti, possono interferire con gli anticoagulanti e quindi ciò conferma l’attenzione da porre nell’uso di questi farmaci che comunque sono dei veri e propri salvavita in tante patologie. Ad esempio nella fibrillazione atriale si discute sempre sulla necessità di usare questi farmaci (in commercio in Italia esistono il Sintrom ed il Coumadin) per prevenire accidenti cerebrovascolari capaci poi di portare a quadri di disabilità anche importanti e la valutazione del Medico sull’iniziare tale terapia o meno tiene quindi anche conto della capacità del paziente di “cogestire” tale importante terapia. Nel Mondo Anglosassone e nel Nord Europa (Usa, Canadà, Australia, Germania) è molto più usata tale terapia rispetto ai Paesi Mediterranei dove si usano i più “tranquilli” antiaggreganti (Aspirina a basso dosaggio, ticlopidina, indobufene) che danno meno problemi di “gestione” e da qualche anno si è in attesa di un nuovo anticoagulante, che a fronte di efficacia pari a quelli suddetti, dovrebbero presentare meno problemi di gestione. Speriamo il 2012 sia l’anno buono.

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