SEMPRE PIU’ GRAVE DALLA MARZA A PIETRENERE IL FENOMENO DELLA EROSIONE DEL LITORALE

Autunno 1990. Onde arrabbiate e devastanti aggrediscono il tratto di spiaggia che va da Pietrenere alla contrada “Ciaramiraro”, minacciando la stabilità di alcuni immobili. Il Comune di Pozzallo, sindaco del tempo Vincenzo Galfo, con intervento provvisorio quanto efficace, per evitare il crollo di alcune abitazioni, autorizza, per un tratto di circa 300 metri, la messa in opera sulla spiaggia di una barriera di massi. Nei giorni a seguire, grazie  all’intervento immediato del deputato regionale del tempo, l’ispicese Salvatore Stornello, la Regione, con procedura di assoluta urgenza, fa realizzare in territorio di Pozzallo, ad un centinaio di metri da S. Maria del Focallo, una barriera frangiflutti. Che doveva essere la prima di altre due o tre previste nel progetto esecutivo elaborato dall’assessorato al Territorio e all’Ambiente. Ma l’amministrazione comunale del tempo, di cui i Verdi erano magna pars, lasciò nel dimenticatoio i progetti esecutivi da inviare a Palermo per la realizzazione delle altre opere. Da allora il solito indolente pubblico silenzio. C’è da dire, fra l’altro, che, a seguito di approfonditi studi fatti in tutta Italia dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), il fenomeno erosivo va affrontato e gestito nel suo complesso. Non per singoli tratti o zone di competenza. L’Istituto sostiene inoltre che “la programmazione degli interventi non va limitata alle singole opere, ma occorre che essa tenga conto degli elementi conoscitivi e previsionali tipici della modellistica idrodinamica, in modo da mettere a punto un sistema di difesa più accuratamente studiato e progettato, che consenta un bilancio nel complesso positivo sia per l’uomo che per l’ecosistema, lungo l’intera fascia litoranea coinvolta”. Il prof. Giorgio Nebbia si dice invece convinto che per combattere il fenomeno della erosione delle coste non esistono ricette sicure e che il successo dipende soprattutto dalla conoscenza di come “funzionano” e di come si comportano le coste sabbiose. A distanza di 23 anni, mentre la politica tra annunci, studi, progetti, incarichi e convegni ha continuato a sprecare denaro e parole, il mare, purtroppo, non ha desistito dalla sua rabbiosa reazione punitiva contro l’uomo, responsabile di gravi errori, avanzando inesorabilmente. “Le mareggiate di questi giorni – dice Uccio Vindigni – ex assessore comunale ai Lavori pubblici, hanno il significato di un ultimatum: o si interviene con urgenza, oppure il mare prima o poi completerà l’opera di distruzione già avviata. Gli enti locali interessati, a questo punto, devono necessariamente concordare un’azione comune, forte e condivisa, proprio perché il mare non ha confini. A giorni presenteremo  ai comuni di Pozzallo e Ispica una petizione sottoscritta da decine di cittadini per sollecitare immediati interventi”.

 

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