SEMPRE GLI ALTRI…MA NOI?

Ricordo un’intervista all’indimenticabile Alberto Sordi in cui gli veniva chiesto come spiegava il successo che riscuoteva nonostante mettesse in ridicolo le debolezze e i difetti degli Italiani e la risposta fu illuminante: gli Italiani credono che quello preso in giro sia sempre il loro vicino!

Non so dove stia la radice, forse nella mancanza di senso dell’appartenenza a una Nazione, forse nell’individualismo  che da sempre ha intriso la nostra cultura, ma è indubitabile che noi Italiani abbiamo una certa resistenza a sentirci parte di un tutto, così come fatichiamo a sentirci partecipi dei vizi dei nostri connazionali e anzi spesso siamo molto bravi a essere rigorosi censori degli “altri” omettendo di esserlo anche con “noi”.

Ho riflettuto a lungo sull’opportunità di scrivere questo pezzo, ma alla fine ho deciso di correre il rischio di essere preso per bacchettone o per moralista perché comunque secondo me è giusto che cominciamo tutti a riflettere sugli atteggiamenti collettivi che caratterizzano, alcune volte in negativo, il nostro popolo.

Cominciamo con un esempio: negli ultimi 28 anni abbiamo aumentato a dismisura il debito pubblico, praticamente abbiamo “consumato” molta più ricchezza di quanto ne abbiamo “prodotta”; abbiamo finanziato il nostro tenore di vita contraendo debiti sempre maggiori. Questo oramai è diventato un concetto abbastanza condiviso, ma quando andiamo a confrontarci sui provvedimenti che riducono il tenore di vita di cui godiamo (si badi bene, non perché ce lo siamo conquistati producendo ricchezza, ma contraendo debiti che pagheranno i nostri figli) ecco che cominciano i distinguo che portano immancabilmente alla conclusione che “il problema riguarda il tenore di vita altrui, mica il mio”.

Ma questo processo mentale (e abbastanza illogico) si estende a tutte le “anomalie” italiche… 

Siamo una Nazione che paga tantissimo per dei servizi pubblici spesso scadenti, ma è ovvio che la responsabilità è sempre del collega dell’ufficio accanto ….

Nell’erogazione dei servizi la trasparenza è spesso un optional assolutamente raro … ma è ovvio che se telefona un amico mica gli si può dire “fai la fila” …

Da qualche settimana (prima era un vezzo snob o un noioso argomento da moralista) siamo tutti scandalizzati dall’evasione fiscale, ma non chiediamo mai la ricevuta al “nostro” barbiere, meccanico, elettricista, fontaniere, avvocato, medico etc. alcuni perche “poverini altrimenti non ce la fanno a tirare avanti” altri perché “ma lo conosco da una vita…” (non ho difficoltà ad ammettere di parlare per esperienza diretta).

E che dire poi degli “abusi” che si consumano nella fruizione di ottime legislazioni come la famosa legge 104, dei congedi per “motivi di studio” e per malattia, dei permessi per “motivi sindacali” etc. che lungi dallo stimolare la riprovazione generale spesso inducono meccanismi emulativi al motto di “e mica sono l’unico fesso”…

La verità è che non ci troveremmo al punto in cui siamo se certi vizi non fossero ampiamente diffusi e condivisi, o comunque accettati o tollerati da tutti e che non verremo fuori dai nostri problemi fin quando non avremo fatto i conti con i nostri modelli culturali “devianti”.

L’inizio del nuovo anno può essere un momento buono per cominciare ad elaborare queste riflessioni ed è utile che tutti ci auguriamo reciprocamente di crescere in senso civico e comunitario.

 

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