SCUOLA PUBBLICA SCUOLA PRIVATA

 Per poter confrontare scuola pubblica e privata occorre intanto riferirsi alle scuole private paritarie che, sottoposte ai programmi e alle regole del Ministero dell’istruzione, possono rilasciare titoli che hanno validità come quelli della scuola pubblica.

Risulta che le scuole private siano un quinto delle scuole italiane, quasi il 60% è costituito da scuole cattoliche, confessionalmente orientate e gestite da persone giuridiche cattoliche (parrocchia, diocesi, ordini religiosi, associazioni e movimenti).

La scuola privata, dove  è scelta generalmente per un migliore processo formativo dell’alunno, sia per quanto riguarda il livello di istruzione che per una educazione più rigida. Non si possono considerare per il nostro raffronto le scuole private, diffuse nel nostro territorio, scelte prevalentemente da chi, avendo avuto scarsi risultati di profitto nelle scuole pubbliche, si rivolge al privato soprattutto per recuperare anni perduti.

Le leggi attuali hanno ridimensionato di molto la differenza di trattamento da parte dello Stato: oggi la scuola privata gode di finanziamenti e di contributi che le permettono di reggere il confronto con la scuola pubblica. generalmente nelle scuole private è prevista una retta da pagare annualmente, fattore che, naturalmente influisce sulle scelte e sulla diffusione della scuola privata.

Esiste un permanente dibattito fra i sostenitori della scuola pubblica e quelli che sono contrari.

Per alcuni , i contributi alla scuola privata sono anticostituzionali, perché le scuole private dovrebbero mantenersi da sole, oltre al fatto che potendo selezionare gli iscritti, non permettono pari diritto allo studio.

Inoltre sono considerati eccessivi i contributi dati ai privati in relazione ai fondi destinati alla scuola pubblica. Molti non considerano giustificato rivolgersi al privato in mancanza di livelli particolari di istruzione erogata.

In generale, mettendo da parte scelte elitarie che preferiscono la scuola privata per questione di pura esclusività (ceto sociale degli iscritti, tradizione della scuola, formazione dedicata e rigida educazione), si riconosce il valore e il carattere di servizio pubblico sulle iniziative di istruzione e formazione, promosse da enti e privati.

In ogni caso, si può dire che in Italia, soprattutto nel meridione, salvo casi eccezionali, il livello di istruzione impartito nelle scuole pubbliche non è mai inferiore a quello erogato  nelle scuole private, per cui diventa difficile stabilire un parallelo fra i due tipi di istruzione.

Più interessante risulta invece l’analisi del fenomeno scuola privata in altre nazioni.

In Inghilterra la scuola privata, abbastanza diffusa, è scelta per la possibilità di raggiungere standard accademici superiori a quelli delle scuole statali, unita alle maggiori opportunità in campi qual sport, musica e teatro.

In Australia si preferiscono le scuole private per il prestigio, per un’educazione ad un livello migliore, per una disciplina più rigida, per una maggior possibilità di usufruire di laboratori e strumentazioni costose.

Negli Stati Uniti, l’educazione privata copre quasi integralmente il ciclo di attività educative dall’asilo infantile all’università. I finanziamenti alle scuole private sono garantiti dalle rette degli studenti e da sovvenzioni di fondazioni e privati. Si cerca di non approfittare dei finanziamenti pubblici per poter avere un maggiore e indipendente controllo sugli iscritti e sui contenuti dei corsi.

L’istruzione privata in Francia è affidata quasi esclusivamente alle scuole cattoliche, mentre una importanza più rilevante riveste in Spagna, dove soddisfa i bisogni di circa il 30% degli studenti, in aggiunta ad un altro 30% servito dalle scuole cattoliche.

Atipico il raffronto con il sistema di istruzione nordico, dove esiste una stretta connessione della scuola pubblica con il mondo del lavoro che detta, dopo un percorso formativo uguale per tutti i giovani fino ai 16 anni, attraverso le aziende del territorio. Alcune aziende importanti hanno sponsorizzato degli istituti a numero chiuso in cui è possibile entrare facilitando subito l’ingresso nel mondo del lavoro.

Giovanni Pluchino

ITG “R.Gagliardi” Ragusa

Prof. Ssa Rosanna Bocchieri

 

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