Scoperta in Finlandia un’altra variante del Coronavirus

Identificata in Finlandia una nuova variante del coronavirus SARS-CoV-2. Chiamata Fin-796H, presenta alcune caratteristiche in comune con la variante inglese (B.1.1.7 o Variant of Concern 202012/01 – VOC-202012/01) e con quella sudafricana (B.1.351), tuttavia non discende direttamente da esse poiché possiede una combinazione unica di mutazioni, inoltre la sua origine è al momento considerata sconosciuta.

Gli scienziati ritengono infatti che la variante non sia emersa in Finlandia, dato che nel Paese del Nord Europa la circolazione del patogeno risulta piuttosto limitata; ad oggi, in base ai dati della mappa interattiva dell’Università Johns Hopkins, in Finlandia si registrano 51.595 infezioni complessive e 723 decessi, uno dei dati più bassi in assoluto per il Vecchio Continente.

A scoprire la variante Fin-796H sono stati i ricercatori dei Laboratori Vita e dell’Istituto di biotecnologia dell’Università di Helsinki, che l’hanno isolata la scorsa settimana da un paziente residente nella Finlandia meridionale. Il sequenziamento genetico è stato effettuato dalla scienziata bioinformatica Pia Laine.

Come specificato in un comunicato stampa dei Laboratori Vita, quasi tutte le varianti del coronavirus SARS-CoV-2 scoperte fino ad oggi derivano da quelle inglese, sudafricana e brasiliana, tuttavia Fin-796H è diversa da questi lignaggi. “Le sue caratteristiche non assomigliano a nessuna singola variante nota”, ha dichiarato il professor Petri Auvinen, responsabile dell’unità di sequenziamento genetico dell’Istituto di biotecnologia presso i Laboratori Vita.

Le mutazioni che caratterizzano la nuova variante finlandese la rendono difficile da identificare per almeno uno dei test PCR (reazione a catena della polimerasi) raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ma i test utilizzati in Finlandia vanno a caccia di diverse regioni geniche, pertanto gli scienziati non sono preoccupati che la nuova variante possa “sfuggire” ai controlli della rete di sorveglianza.

Poiché è stata appena rilevata e presenta caratteristiche uniche, i ricercatori non sanno né se sia più trasmissibile né se abbia la capacità di eludere in qualche modo la protezione degli anticorpi, sia quelli innescati dall’infezione naturale che quelli determinati dalla vaccinazione.

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