SCOMPARE UNO DEI PADRI DELLA ARCHEOLOGIA ITALIANA

E’ morto a Roma il prof. Antonino Di Vita, archeologo di fama mondiale, studioso e ricercatore, componente dell’Accademia dei Lincei. I funerali si terranno il 25 ottobre alle ore 15 presso la Basilica di San Pancrazio al Gianicolo. A Di Vita, originario della provincia di Ragusa (era nato a Chiaramonte Gulfi), si devono importantissime ricerche archeologiche e approfonditi studi che hanno rappresentato la base per ulteriori ricerche e missioni di scavi in Italia e all’estero. Per anni ha operato in Grecia e di recente era tornato a vivere in Italia. 

L’archeologo Giovanni Di Stefano, direttore del Parco di Kamarina, professore all’Università della Calabria, lo ricorda in questo modo: “Con la morte di Antonino Di Vita scompare uno dei padri dell’archeologia italiana. Uomo e archeologo di enorme carisma, di straordinaria intelligenza e di eccezionali capacità di ricerca scientifica sia come studioso e funzionario dell’amministrazione del Ministero dei Beni Culturali che come accademico.

Redazione

Era conosciuro e famoso in tutto il mondo. Fra i tantissimi incontri che abbiamo avuto con lui alla Scuola di Archeologia di Atene ed all’Acccademia dei Lincei a Roma (assieme a Giorgio Chessari ed a Giorgio Sparacino) inviato dal Centro Studi Feliciano Rossitto per una intervista fiume. Voglio altresì ricordare un episodio a Leptis Magna in Libia dove era assolutamente vietato fare foto e riprese televisive. Il custode non appena ho detto di essere amico del Prof. Di Vita che a Leptis aveva lavorato ben dieci anni, mi ha spalancato le porte per un servizio giornalistico che ho poi dato a grandi testate nazionali.

Franco Portelli

 

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