Scicli: Claudio Fava ed Ezio Abbate presentano “centoventisei”

La sala del Palazzo Spadaro gremita per la presentazione di “Centoventisei”, il libro di Claudio Fava e Ezio Abbate. Ha riscontrato un notevole successo l’iniziativa organizzata dal Rotary Club Scicli che ha accolto, nella suggestiva location di Palazzo Spadaro, il presidente della commissione regionale Antimafia che ha presentato la sua ultima fatica letteraria (edita da Mondadori) realizzata a quattro mani con il suo “socio”, lo sceneggiatore Ezio Abbate.

È un’opera che non parla di mafia ma che, inevitabilmente, tocca l’argomento alludendo ai preparativi della strage di via D’Amelio. “Un vecchio killer in disarmo, una sospettosissima moglie al nono mese di gravidanza, un balordo che vuole farsi mafioso. Accade tutto in una notte d’estate palermitana, con l’aria ferma e la città svuotata. Attorno al furto di una centoventisei si accende un crescendo di presentimenti, equivoci, rivelazioni, fughe. Sullo sfondo, l’ombra densa e a tratti grottesca di Cosa Nostra e dei suoi progetti di morte. Finché la notte si spegne in un’alba limpida e imprevedibile”.

A dare vita ai personaggi le fantastiche letture degli attori David Coco e dello sciclitano Giovanni Alfieri. Ad aprire la serata, moderata dal giornalista Marco Causarano, è stato il presidente del Rotary Club Scicli Guglielmo Adamo mentre le conclusioni sono state affidate all’assistente del Governatore del distretto Sicilia-Malta Giuseppe Alfano. «Sono molto soddisfatto dell’esito di questa iniziativa – ha dichiarato al termine della serata Guglielmo Adamo-, che ci ha dato l’opportunità di riflettere, grazie alla bravura e alla caratura degli autori, su un tema che purtroppo tocca da vicino la nostra terra. Il nostro club ha accolto con molto piacere ed entusiasmo la proposta di organizzare la presentazione del libro.

Una delle priorità che ho illustrato ai soci nel momento del passaggio della campana – spiega ancora il presidente del Rotary Club Scicli – è aprire le porte del nostro service anche a richieste che provengono dell’esterno, questo a voler dimostrare che non siamo una realtà chiusa, anzi, il mio vuole essere un invito rivolto a chi vuole coinvolgerci, il nostro club sarà lieto di valutare le proposte e, se ritenute in linea con le finalità del Rotary, a sposarle»

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