Scicli: alla scoperta di Palazzo Beneventano, per la prima volta aperto al pubblico. FOTO

E’ uno dei gioielli dell’arte barocca del Val di Noto ed è sicuramente uno dei palazzi-simbolo della città di Scicli. Pur non essendo un edificio particolarmente imponente in altezza, lo è certamente la sua meravigliosa facciata, articolata in diversi arredi scultorei. E quei mascheroni, che si servono dello sberleffo per ricordare ai viandanti il potere detenuto da chi vi abitava, sono qualcosa di impagabile, degli unicum nell’arte barocca. E’ stato aperto per la prima volta al pubblico, grazie a “Le vie dei Tesori – il Festival che racconta l’isola dal 3 al 18 ottobre”, Palazzo Beneventano.

Ciò che ha più catturato la curiosità è stata ovviamente la visita degli interni, fin’ora visti da pochissime persone. Ancora poco sistemati, sono una sorta di cantiere a cielo aperto e naturalmente la speranza è che presto possano mettervi mano e ridonare questo gioiello alla città.  All’ultimo piano, una tannura, la tipica cucina siciliana.

E valeva la pena aprire al pubblico questo sito solo per poter ammirare il meraviglioso panorama dai balconi: un’inedita visione che pochi hanno avuto il piacere di assaporare. La visita a Palazzo Beneventano e l’esplorazione della città di Scicli, è stata possibile grazie alla solerzia e alla curiosità di un gruppo di chiaramontani che ha deciso di fare della cultura e dell’amore per l’arte la propria mission: il circolo di conversazione di Chiaramonte, presieduto da Luisa Fontanella, accompagnati dall’esperta guida Ernesto Ruta.

Il gruppo, oltre ad aver visitato Palazzo Beneventano, ha anche esplorato altri siti della città: dalla chiesa di San Bartolomeo, alla chiesa Madre, fino a giungere nel sito rupestre di Chiafura. Fra i luoghi visitati, merita una menzione la chiesa rupestre di S. Maria Piedigrotta, una chicca per gli amanti del genere. Si tratta di una chiesetta che è stata costruita in epoca relativamente tarda, ne XVII secolo, dalla forma trapezoidale. Ricavata nella roccia, venne costruita sull’onda della riscoperta dell’essenzialità del culto e del fascino esercitato in quell’epoca dal romitaggio.

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