“Scenari” a Modica: Simonetta Agnello Hornby, Folco Terzani e Gianluigi Nuzzi aprono la rassegna di grandi libri e grandi scrittori

Giovedì 30 giugno, si alza il sipario alle 21, nella suggestiva cornice dell’atrio ristrutturato di Palazzo San Domenico e Modica torna Città dei Libri e degli Scrittori. E’ il giorno di Scenari, la rassegna di Mondadori Bookstore, con comune di Modica, Camera di Commercio, Fondazione Garibaldi e la media partnership di Video Regione canale 14.

E sarà una scrittrice internazionale, Simonetta Agnello Hornby, intervistata da Chiara Scucces, ad aprire con ‘La Cuntintizza’, la sua ultima fatica. Apertura preceduta dal prologo, alle 20.45, condotto da Pinella Rendo che introduce i dieci appuntamenti che dal 30 giugno al 30 luglio, caratterizzeranno ‘Scenari, Modica legge’, in tre suggestivi luoghi: il Castello dei Conti, l’Atrio comunale e piazzetta Campailla.


‘La Cuntintizza’ di Simonetta Agnello Hornby, sono racconti che trasmettono la pace interiore ma anche una vaga e seducente inquietudine di fronte a quel piccino -la siciliana ‘cuntintizza’, appunto- che addolcisce e presto si consuma. Dopo la ‘prima’, venerdì 1 luglio, sempre alle 21, nell’atrio del comune di Modica, sarà protagonista Folco Terzani, intervistato dalla scrittrice catanese, Lorena Spampinato -autrice, tra gli altri, de ‘Il silenzio dell’acciuga-. Folco Terzani, racconta ‘La fine è il mio inizio’, il libro scritto a quattro mani con papà Tiziano, poco prima che morisse.

Folco, ascolta Tiziano che rivisita la sua vita il Mondo e diventa testimone e firma in calce del testamento spirituale di uno delle penne italiane più grandi. Sabato 2 luglio, ancora alle 21 e ancora nell’atrio di Palazzo San Domenico, protagonista è Gianluigi Nuzzi, giornalista, scrittore, volto Mediaset, autore di libri scomodi e firma a scomode verità. Come quello che presenta a Modica: ‘I predatori (fra noi). Soldi, droga, stupri: la deriva barbarica degli Italiani’. Intervistato da Enzo Scarso, Nuzzi ha scritto un’analisi impietosa di troppi italiani, capaci di infilarsi dentro un tunnel senza uscita, cannibali sociali, in spregio alle regole del rispetto, ad esempio, verso le donne. Lo fa con un linguaggio crudo ma vero

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