SANTOCONO E STRACQUADANIO: PERCHE’ LA CITTA’ NON SI SCUOTE?

12 Set 2010 21:12

“Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà ad Antonio Prelati, presidente della sezione Ascom di Vittoria e a sua moglie. Ma aggiungersi al coro di chi esprime solidarietà non basta più”.

Così il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono (nella foto), assieme al responsabile organizzativo territoriale, Giorgio Stracquadanio, e all’intera Cna, dopo il grave fatto verificatosi venerdì mattina.

“A Vittoria, da anni – dicono Santocono e Stracquadanio – polizia, carabinieri e magistratura, con cadenza quasi mensile, concretizzano operazioni che portano in carcere decine di persone e così riescono a rallentare l’attività criminale. La città, però, rimane immobile. Come è possibile? Ma questa terra come si vede? Non si prova vergogna nel vedere ciclicamente le pagine dei quotidiani con le foto pubblicate dei nuovi o dei vecchi criminali e con il nome Vittoria in bella evidenza nei titoli, negli occhielli, che ritorna più volte dentro i tanti articoli? Come la immaginiamo questa città? Ci basta essere persone oneste per non sentirci anche noi colpevoli? Oppure ci consoliamo con la solita frase: “E’ da tempo che è così”. Cosa pensiamo, che tutti devono campare e ognuno deve vivere la propria vita? Questa condizione ci rende tranquilli?”.

Santocono e Stracquadanio continuano: “Siamo al centro di una attenzione mediatica non indifferente. Giornali e televisioni parlano di questa terra non più per la sua capacità economica ma per la sua forza criminale. Ci viene il dubbio che non riusciamo più a pensarci in modo diverso da come veniamo descritti, da come veniamo guardati. Ci siamo rassegnati a questo marchio? Non è per nulla naturale che questo territorio sia esclusivamente il luogo della violenza. Se è così che immaginiamo Vittoria siamo colpevoli, tutti, perché rassegnati. Dobbiamo avere uno scatto d’orgoglio. Questa città non può più essere quella che è descritta. Bisogna iniziare. Se non ora, quando?”.  (m.a.)