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Santa Maria del Gesù a Modica Alta: bene comune o opportunità privata? Ecco cosa sta facendo il Comune
21 Mag 2025 09:35
Modica Alta potrebbe presto trovarsi davanti a un bivio storico. L’Agenzia del Demanio ha recentemente avviato un ambizioso piano di valorizzazione e rifunzionalizzazione di circa 400 immobili di proprietà statale. Un progetto di ampio respiro che punta al recupero di strutture dismesse o sottoutilizzate, attraverso partenariati pubblico-privato, con l’obiettivo di restituire nuova vita e funzioni a beni spesso dimenticati. Tra i siti selezionati figura anche un luogo che, per la comunità modicana, ha un valore identitario profondo: l’ex convento e chiostro di Santa Maria del Gesù, un gioiello dell’architettura religiosa siciliana del Quattrocento, dichiarato Monumento nazionale e per decenni utilizzato come casa circondariale. Negli anni scorsi, l’immobile è stato oggetto di un importante intervento di restauro, tanto significativo da essere inserito nell’Atlante dell’Architettura Contemporanea del Ministero della Cultura. Eppure, nonostante il riconoscimento del suo valore storico-artistico, il complesso rischia oggi una trasformazione profonda e, forse, discutibile: la destinazione d’uso ipotizzata dall’Agenzia del Demanio — in ottica di riqualificazione e attrazione d’investitori — parla di funzioni terziarie, direzionali o commerciali.
Una prospettiva che desta non poche perplessità.
L’idea di un utilizzo privatistico di un bene così simbolico ha acceso un campanello d’allarme tra molti cittadini, operatori culturali e storici locali. La preoccupazione più forte è quella di vedere snaturata la vocazione naturale del complesso: un luogo nato per l’incontro spirituale, poi divenuto contenitore pubblico, e che potrebbe ora trasformarsi in qualcosa di estraneo alla memoria collettiva e all’identità culturale della città. In questo contesto, si solleva con urgenza la necessità di una presa di posizione decisa da parte dell’Amministrazione comunale. Non solo per vigilare sul futuro del bene, ma anche per farsi promotrice di una proposta alternativa, capace di salvaguardare la natura pubblica e culturale dell’immobile. Fonti interne all’amministrazione comunale, pur preferendo al momento non rilasciare dichiarazioni ufficiali, confermano che la vicenda dell’ex convento di Santa Maria del Gesù si inserisce in un quadro molto più ampio e complesso, che coinvolge numerosi altri beni demaniali. In particolare, il Comune di Modica, negli anni passati, aveva sottoscritto una convenzione con l’Agenzia del Demanio che prevedeva il pagamento di un canone annuale per l’utilizzo del chiostro. Tuttavia, nel corso dell’esecuzione dell’accordo, sarebbero intervenute comunicazioni verbali in cui si ipotizzava una compensazione del canone attraverso lavori di manutenzione straordinaria effettuati dal Comune.
«Di fatto i lavori non sono stati ormai realizzati e quindi il canone non è mai stato ufficialmente azzerato. Inoltre le annualità pregresse, fino al 2022 compreso, rientrano nella gestione commissariale dell’OSL (Organismo Straordinario di Liquidazione), poiché si tratta di debiti contratti prima del 2023. Questo di fatto impedisce all’amministrazione di avviare trattative con il demanio legate al pagamento del debito. L’amministrazione Monisteri invece sta onorando il pagamento delle annualità 2023-2024 e successive, versando regolarmente le rate della convenzione. Nel frattempo, è in corso un’interlocuzione costante con l’Agenzia del Demanio non solo per il chiostro, ma anche per altri immobili di proprietà statale presenti sul territorio modicano. La trattativa è complessa e coinvolge anche possibili compensazioni patrimoniali: ad esempio, l’ex tribunale, oggi in fase di rientro nella disponibilità comunale, e l’edificio attualmente occupato dalla Guardia di Finanza, di interesse per lo Stato. «La situazione è stata ulteriormente complicata dalla presenza di debiti pregressi che abbiamo ereditato dalla passata amministrazione – precisano ancora fonti di Palazzo San Domenico – ma nonostante le difficoltà, siamo riusciti a mantenere attivo l’uso del chiostro, che oggi continua ad essere riconosciuto come casa comunale e sede per matrimoni ed eventi culturali». Quanto alla notizia del bando di valorizzazione pubblicato dal Demanio, l’amministrazione tiene a chiarire: «Il fatto che l’immobile sia stato inserito in un avviso pubblico non significa affatto che sia stato già assegnato o che il Comune sia rimasto inerte. Stiamo lavorando per portare avanti una trattativa complessiva che riguarda diversi immobili. Non si tratta solo di un bene, ma di una visione più ampia di gestione del patrimonio pubblico».
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