San Bartolomeo a Giarratana, la festa va in archivio

Una straordinaria festa di popolo. Un momento molto significativo per Giarratana. Sono andati in archivio, ieri, a tarda notte, i solenni festeggiamenti in onore del patrono San Bartolomeo. Dopo una intera giornata dedicata alla venerazione del simulacro, la conclusione è stata affidata, in contrada Presti, al grandioso spettacolo pirotecnico curato dalla pluripremiata ditta Zio Piro di Gianni Vaccalluzzo da Belpasso. E, in effetti, i fantasmagorici fuochi artificiali hanno concluso degnamente un’intera giornata che sarà ricordata a lungo a Giarratana.

All’intero comitato dei festeggiamenti, ai portatori e a tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita delle celebrazioni sono arrivati i complimenti dell’intera comunità giarratanese oltre che da tutti i visitatori arrivati da fuori. Non era facile riuscire a superare il fatto che quest’anno, a causa dei lavori di ristrutturazione che stanno interessando la chiesa patronale, la Sciuta sarebbe stata effettuata dalla chiesa Madre. Eppure, grazie all’impegno di tutti, all’attenzione riversata dalle varie componenti di un’articolata manifestazione dal notevole afflato religioso, la festa di San Bartolomeo apostolo di quest’anno non ha avuto nulla in meno rispetto alle precedenti edizioni. Anzi, forse la necessità di colmare, per così dire, il gap, ha fatto sì che tutti mettessero una marcia in più per garantire la migliore riuscita di celebrazioni straordinarie.

L’arrivo della processione, con il simulacro, nella chiesa di San Bartolomeo apostolo è stato caratterizzato dal solenne panegirico sul sagrato. Da qui, si è poi avuta la traslazione del simulacro del santo patrono condotto a spalla sino alla chiesa Madre dove è stato riposto, temporaneamente e sino a quando i lavori nella chiesa di San Bartolomeo non saranno completati, nella cappella a lui dedicata. La celebrazione eucaristica serale presieduta dal predicatore, don Fabio Randello, parroco della parrocchia matrice Santa Margherita di Licodia Eubea, diocesi di Caltagirone, è stata molto partecipata, alla presenza delle autorità civili e militari, così come la processione avviata subito dopo che ha interessato le principali vie di Giarratana.

Il parroco, don Mariusz Starczewski, ha voluto porre l’accento sui cristiani perseguitati e sui fratelli nella fede uccisi per l’odio alla fede. “Essere devoti a San Bartolomeo – ha detto – significa anche essere solidali con loro, chiedere la giustizia e la protezione per loro. I martiri di oggi versano il loro sangue a testimonianza di Gesù e del Vangelo. San Bartolomeo è apostolo e anche martire. Vivendo noi in pace non possiamo dimenticarci degli altri fratelli e sorelle, sia quelli bisognosi e poveri che vivono accanto a noi che quelli che soffrono per motivo della propria fede in tutto il mondo”. Il parroco, il comitato dei festeggiamenti e la comunità dei devoti e dei fedeli hanno dato appuntamento a tutti per le celebrazioni del 2020.

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