SALVIAMO L’AGROALIMENTARE E LA FIERA DEL MEDITERRANEO

La classe politica ha pensato di rompere lo strumento più importante di promozione e sviluppo territoriale rappresentato dalle Camere di Commercio . Il settore dell’agroalimentare e zootecnico ha bisogno di essere rilanciato per mettere in vetrina le eccellenze locali ed erano proprio le camere di commercio che assolvevano a tale ruolo. E’ bene ricordare che quest’ultime, anche se diversamente denominate, in Europa sono il fulcro delle economie locali. L’unica riforma necessaria stava nell’ eliminazione del condizionamento politico e nella formazione dei consigli camerali che quasi sempre hanno rappresentato palesi appartenenze politiche . E’ paradossale che nonostante la Camera di Commercio abbia un patrimonio di circa 12 milioni di euro, GRAZIE ALLA BUROCRAZIA,  non riesca a trovare la liquidità per l’organizzazione dell’evento Fiera del Mediterraneo : unica vetrina dell’eccellenze territoriali che fatturano oltre 150 milioni ogni anno . Tale fatturato asfissiato dal mercato globalizzato rischia di chiudere con conseguenze disastrose a livello occupazionale. La politica a tempo elettorale parla ma quando è opportuno , come in questo momento,  si chiude  all’interno di un sospettoso silenzio. Credo che gli eletti democraticamente scelti dalle persone oneste debbano dare risposte e prendere le dovute distanze da chi, con mezzucci di piccolo cabotaggio, vuole continuare ad essere avvantaggiato. È il momento di chiamare a raccolta gli onesti.

La politica invece di andare in vacanza deve trovare un piano strategico per mettere in condizione le imprese locali di organizzare la fiera del nostro agroalimentare.

E’ necessario fare riferimento ai fondi delle nostre imprese che si trovano nelle casse della Camera di Commercio di Ragusa, ormai dismessa per legge, ma necessaria e utile per la promozione dell’economia locale. Credo ancora che non sia possibile che i soldi delle imprese iblee siano dirottate su interessi a noi tutti sconosciuti ma svelate a pochi furbi nelle segrete stanze.

 

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