S. CROCE, RIFACIMENTO DEL MANTO STRADALE

“A S. Croce si sta provvedendo al rifacimento del manto stradale. Ottimo, ma stiamo attenti a dove si buttano i resti del fresato d’asfalto”. Questo l’allarme lanciato dal Coordinatore Provinciale dell’Associazione ambientalista FareAmbiente, Salvatore Mandarà.

Il fresato di asfalto è un aggregato avente una curva granulometrica caratterizzata da un’elevata percentuale di fini e contenente bitume invecchiato. Esso si ottiene dalla frantumazione a blocchi o dalla fresatura della pavimentazione stradale. Può, quindi, essere correttamente definito alla stregua di un materiale inerte bitumato e non consolidato.  Il Codice CER è formato da sequenze numeriche di 6 cifre, riunite in coppie, che elencano i rifiuti pericolosi.  All’indice 17 03 02  viene indicato proprio il fresato d’asfalto. E’ necessario citare anche la sentenza della Cassazione n.39568 del 2005 che sottolinea che i materiali provenienti dallo smantellamento di strade e consistenti in materiali disomogenei e compositi sono rifiuti. Come tale, quindi, il fresato di asfalto proveniente dal disfacimento del manto stradale viene sottoposto alla disciplina del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Ricordiamo, anche, che secondo quanto stabilito dalla Direttiva 1999/31/CE, recepita nel nostro ordinamento dalla disposizione di cui all’art. 2, D.Lgs. n. 36 del 13 gennaio 2003, in tema di discariche, per rifiuti inerti devono intendersi “i rifiuti che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa”.  Essi, infatti, prosegue la norma, “non si dissolvono, non bruciano né sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana”.

Ma bisogna sempre prestare grande attenzione, come sottolinea Mandarà. “La nostra provincia è ancora scottata da quanto successo con i resti degli ecomostri di C.da Treppiedi a Modica, che sono stati “spalmati” su terreni agricoli. Non vogliamo che questo si verifichi e che le campagne santacrocesi siano invase di questi rifiuti che devono essere buttati nelle apposite discariche. E’ giusto che si rifacciano le strade, ma dobbiamo monitorare attentamente la situazione. Se sconsideratamente il fresato fosse riversato in terreni di persone compiacenti, si rischierebbe di distruggere la nostra flora e conseguentemente la fauna che abita il nostro paesaggio. Che spettacolo orribile è vedere degli ulivi e dei carrubi secolari circondati e soffocarti da detriti di ogni genere, tra cui il fresato. La lotta a queste discariche a cielo aperto è costante e per questo è giusto porre l’accento su tale problema in questa occasione”. 

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