S. CROCE RICORDA LA STRAGE DI VIA D’AMELIO

Anche un piccolo paesino come S. Croce Camerina ha ricordato la Strage di Via D’Amelio. Quel maledetto pomeriggio del 19 luglio 1992 a Palermo persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e la sua scorta. L’attentato segue di due mesi la strage di Capaci, in cui fu ucciso il giudice Giovanni Falcone, segnando uno dei momenti più tragici della lotta alla mafia e della storia siciliana.

I ragazzi dell’Associazione culturale “Libera…mente” non potevano che ricordare e farci ricordare il ventennale dell’esplosione di quella Fiat 126 carica di circa 100 chilogrammi di tritolo in quella strada di Palermo che, secondo gli agenti di scorta di Borsellino, era molto pericolosa, tanto da chiedere una rimozione dei veicoli parcheggiati, richiesta, però, mai accolta. 

Presso la Piazza antistante l’Ufficio Postale di S. Croce Camerina si è aperta la commemorazione nel pomeriggio di giovedì. Tradizione vuole che ogni anno i ragazzi di Libera…mente addobbino un carrubo con le frasi più’ importanti pronunciate dal Magistrato contro la mafia. Un po’ come in via D’Amelio, anche a S. Croce un albero si erge a custode della memoria della barbara uccisione di Paolo Borsellino e della sua scorta.

In serata un secondo momento della commemorazione; infatti a Punta Secca è stato proiettato il video dal titolo: “Due anni di Stragi-Vent’anni di trattative”, a cura di Salvatore Borsellino, fratello del Giudice, e di Marco Travaglio. Grande la partecipazione da parte di un pubblico molto attento ed interessato. 

La proiezione del video è avvenuta nella strada adiacente l’Ex Caserma della Guardia di Finanza, dove domenica scorsa, in occasione dell’evento “Libera…Arte”, è stato creato un grandissimo murales, così da valorizzare quel luogo che rappresenta una grossa spina nel fianco della bellissima frazione di Punta Secca. 

A fine proiezione, sotto la Torre, sono state liberate in aria 6 lanterne luminose. Quella rossa recante il nome di Paolo Borsellino e 5 bianche con i nomi degli agenti di scorta Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Un momento, questo, di grande commozione che si è concluso con un applauso spontaneo.

 

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